Coronavirus

Troppa gente in giro: risalgono i controlli

Nelle ultime 24 ore il più alto numero di verifiche sulle persone dal 25 marzo

Troppa gente in giro: risalgono i controlli

I milanesi mostrano di cominciare a mal tollerare i divieti di isolamento e probabilmente anche di avere meno paura. Così tornano ad aumentare i controlli lungo le strade. Sarà il sole, che rende sempre meno tollerabile il divieto di uscire e di conseguenza insopportabile l'essere costretti a muoversi in spazi domestici ormai troppo affollati, dov'è impossibile ricavarsi un angolo tutto per sé. Sarà la decrescita, seppur lenta, dei decessi. Sta di fatto che in città si ricomincia ad andare in giro. E non va bene perché è prematuro.

Mercoledì lo aveva notato, ammonendo i milanesi a tornare sui loro passi, il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, sottolineando che questi sono i giorni in cui non dobbiamo mollare vista l'assenza di segnali di miglioramento oggettivi. «Oggi ho visto abbastanza gente in giro. Domenica la percentuale degli spostamenti era scesa al 24%, poi lunedì e il martedì siamo risaliti al 36%. Non sprechiamo lo sforzo fatto fino a oggi».

Secondo i dati diffusi quotidianamente dal 10 marzo dal Centro di monitoraggio permanente della prefettura subito dopo l'entrata in vigore del decreto sui divieti per il contenimento alla socialità imposti dalla diffusione del contagio, il picco dei controlli sulla gente da parte delle forze dell'ordine era stato raggiunto tra il 24 e il 25 marzo, con 12mila218 persone fermate (e un totale di 363 denunce) mentre bisognava tornare ai primi giorni delle verifiche post decreto, cioè all'11 marzo, per toccare quota 10mila492 per quel che riguarda le verifiche degli esercizi commerciali. Mentre quest'ultimo dato, quello di negozi e simili, si è mostrato più o meno stazionario nell'ultima settimana, e non ha mai superato le 5mila unità, martedì 30 marzo il numero delle persone controllate era in diminuzione, con poco più di 9mila500 unità. Un dato che è però risalito tra mercoledì e giovedì quando il numero delle verifiche sulla gente in giro ha raggiunto quota 12mila821, (357 le sanzioni totali) superando quindi il picco del 25 marzo e diventando addirittura la cifra più alta di persone finora mai controllate sul territorio milanese sempre a partire dal 10 marzo.

Eppure doveva essere ben chiaro che non era un «liberi tutti» la nota del Viminale di mercoledì per ribadire come le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus in realtà non dovessero cambiare. Fermo restando solo quanto lo stesso ministero dell'Interno aveva stabilito 24 ore prima - ovvero che un adulto possa portare il figlio minore (oppure un anziano o un disabile) con sé a prendere una boccata d'aria camminando nei pressi della propria abitazione - restano vietati infatti giri in bici o con il monopattino e anche tirare due calci con la palla. Insomma: passeggiata sì e basta, ma nulla che sia gioco o altre attività sportive. Non cambia niente per tutti gli altri. Ai quali resta sempre consentito fare jogging o una semplice camminata da soli nei pressi di casa.

Per il resto si può uscire di casa solo per lavoro, per motivi di urgenza o necessità e per motivi di salute.

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