Con mesi di anticipo rispetto alla bella stagione, Comune e locali ingaggiano i primi braccio di ferro sulla movida. E se la Lega in zona 6, che comprende i Navigli, chiede che le «iniziative di intrattenimento collegate allisola estiva vengano concesse solo in luglio e agosto» cioè a scuole chiuse, sembra che il Comune abbia intenzione di anticipare di unora e mezza la concessione del plateatico in corso Sempione e allArco della Pace. Ora i 12 locali che hanno tavolini e sedie allaperto hanno lobbligo di ritirarli alle 1,30 e di abbassare le saracinesche alle 2. Ma sembra che lamministrazione, alla luce della relazione di Arpa, stia pensando di mandare a nanna prestissimo il popolo della notte, alle 23. Allorigine, una relazione di Arpa, che a seguito di una serie di misurazioni effettuate tra maggio e dicembre 2011, ha rilevato «un clima acustico non conforme ai limiti assoluti di immissione vigenti o previsti con superamenti di 10-15 decibel. Si osserva - si legge nelle conclusioni - un significativo incremento di rumore ambientale durante i fine settimana, in particolare venerdì e sabato, comportante, presso il sito di misura di corso Sempione 5, il raggiungimento di livelli sonori di 71 decibel mediato sullintero periodo di riferimento notturno e tra le 23 e l1 in grado di raggiungere i 75 decibel». Peccato che lorigine del rumore sia «antropica», ovvero dovuta a schiamazzi della gente e non a musica diffusa ad alto volume. «Molteplici sono le sorgenti sonore presenti nellarea - osserva Arpa - e di difficile discriminazione, in considerazione della loro vicinanza tra i diversi locali e delle loro analoghe modalità di conduzione, che dal rilevante contributo antropico non specificatamente ascrivibile al singolo».
Il Comune ha inviato ai gestori le lettere di avviso. «Un atto dovuto - minimizzano dagli uffici dellassessorato al Commercio - a fronte di una relazione in cui si certificano livelli di rumore superiore ai limiti consentiti». Una volta ricevute i gestori dei locali avranno a disposizione un periodo di tempo per formulare le controdeduzioni, riassumibili nelle parole di Fabio Acanfora, presidente di Asco Arco della Pace: «Come pensano di attribuire il rumore antropico ai singoli locali? Trattandosi di chiacchiere a voce alta degli avventori come si fa ad imputare la responsabilità ai gestori? E come facciamo a distinguere tra i clienti dei singoli locali?».
La preoccupazione è alta. Allorizzonte il rischio di perdere una stagione. Così Acanfora ha preso carta e penna e scritto allassessore DAlfonso per chiedere un incontro: «La limitazione dellorario - si legge nella lettera - porterebbe effetti negativi alle attività già duramente provate dallapplicazione della ztl serale. Tutto ciò porterebbe alla riduzione degli organici con il licenziamento dei lavoratori, in un periodo peraltro già estremamente difficile sotto il profilo occupazionale. Così è vero che la riduzione dellorario non porterebbe sicuramente a una riduzione del rumore di fondo, in quanto il pubblico stazionerebbe comunque nella zona».
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