Non è un match, perchè in ballo ci sono i soldi dei milanesi (e non solo loro). Ma il leghista Luca Lepore ieri tiene a festeggiare con un «Lega 2-Comune 0» la seconda pallonata in rete del Carroccio contro Palazzo Marino, che insiste a non applicare la sospensiva del Tar che imporrebbe dal 23 gennaio lo stop agli aumenti della sosta. Condizionale d'obbligo, perchè a Palazzo Marino avranno fatto bene i conti dei costi-benefici per decidere già quattordici giorni fa di andare avanti con le nuove tariffe come me se nulla fosse, e di proseguire su questa linea per altri cinque, fino a martedì prossimo. La Lega avverte che c'è un forte rischio di ricorsi da parte degli automobilisti che nel frattempo stanno pagando più del dovuto? Dal Comune fanno sapere che sarebbe impossibile e troppo oneroso cambiare tutti i cartelli in pochi giorni e ritarare i parcometri che dal 7 gennaio sono orientati sui nuovi prezzi. Dunque, avanti così anche dopo il nuovo decreto firmato ieri dal presidente della sezione III del tribunale amministrativo Adriano Leo, dopo aver sentito i legali delle due parti su richiesta del Comune. Il giudice non ha ritenuto di revocare la sospensiva (all'istanza di Palazzo Marino si era opposta nuovamente la Lega con una contro-memoria), ma ha deciso di anticipare all'11 febbraio, cio+ martedì prossimo, la Camera di consiglio che era fissata il 25. Il presidente precisa che le parti «hanno concordato di richiedere un'anticipazione», era facoltà del Carroccio mantenere una linea dura ma spiegano Lepore e il capogruppo Alessandro Morelli «per ridurre al minimo il disagio provocato dal non rispetto della sospensiva da parte del Comune, un atteggiamento incomprensibile e ingiustificato che sta causando gravissimi danni a discapito della collettività che continua a pagare aumenti di tariffe non dovuti, ci siamo resi disponibili ad anticipare la trattazione collegiale della richiesta sospensiva». L'amministrazione legge a favore la decisione, «il Tar non ha affatto respinto il ricorso ma anzi accolto la richiesta di anticipare la Camera di consiglio». La richiesta di sospensiva era e rimane «accolta». Palazzo Marino si accontenta di non attendere due settimane in più la trattazione nel merito, con i cartelli «fuorilegge» in strada.
Il ricorso della Lega nasce dalla gestione del Consiglio comunale la notte in cui venne approvato il nuovo regolamento della sosta in città, lo scorso luglio. Un contingentamento dei tempi con cui la sinistra azzerò quasi i tempi di intervento dell'opposizione. La sospensiva avrebbe bloccato dunque gli aumenti del gratta e sosta scattati con la delibera (in centro ad esempio non si pagano più 2 euro all'ora ma 2 euro le prime due ore e 3 euro all'ora le successive, è scattata una stangatina anche davanti agli ospedali).
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