Turismo, affari per 5 miliardi grazie all'invasione dell'Expo

Un ritorno di 5 miliardi di euro solo sul sistema del turismo. Perché i 20 milioni di visitatori (di cui 7 stranieri) attesi a Milano per l'Expo del 2015 saranno una straordinaria occasione per tutti gli 8mila Comuni d'Italia a cui l'Anci, la loro associazione, chiede di organizzare almeno un evento legato all'esposizione universale durante i 184 giorni di apertura dei cancelli. A chiederlo il presidente Piero Fassino e il suo vice Alessandro Cattaneo durante la riunione di ieri a Palazzo Marino a cui hanno partecipato 150 primi cittadini per firmare di un protocollo di collaborazione.
Perché Milano, ha detto il sindaco Giuliano Pisapia, «sarà il primo grande evento del dopo crisi». Ottimismo non condiviso dall'assessore Franco D'Alfonso che riferendosi ai bilanci bloccati da Roma gli ricorda come «il Comune per Expo affronterà spese per milioni di euro per mobilità e servizi, ma al momento si trova in una condizione di impossibilità di pianificazione economica. Un trattamento assolutamente inaccettabile». Mentre nel suo intervento la presidente della Camera Laura Boldrini sottolinea che «l'Italia ha un disperato bisogno di tornare a crescere» e di come l'Expo possa essere una straordinaria occasione per farlo. Non perdendo l'occasione per una stilettata ai governi dicendo che «non sono le misure di austerity la risposta per uscire dalla crisi». Perché «l'uscita dal tunnel non va semplicemente attesa con pazienza, ma gestita». Poi l'elogio del tema, «il cibo che è prodotto culturale e frutto di millenni di scambio tra i popoli». Una lode ripetuta da tutti i relatori tra cui il sottosegretario pd Maurizio Martina che però come gli altri evita di nominare chi quel contenuto («Nutrire il pianeta, energia per la vita») ha scelto, ovvero quella Letizia Moratti che aleggia sempre come un innominato fantasma in tutte queste celebrazioni postume della sua vittoria. Ma la Boldrini ricorda anche che una buona fetta della popolazione mondiale oggi è malata di obesità, «mentre la fame uccide più di Aids, tubercolosi e malaria messi insieme». Ricordando che «nel 2050 raggiungeremo i 10 miliardi e per poter mangiare dovremmo incrementare la produzione agricola del 60 per cento. È pensabile?».
Al sindaco di Roma Ignazio Marino è inevitabile chiedere cosa pensi dell'Olimpiade 2024 a Milano piuttosto che a Roma. «Non è una gara tra un Comune e l'altro - risponde -, ma tra l'Italia e il resto del mondo». Ma l'occasione serve per chiedere ai sindaci di partecipare alla costruzione dell'Expo e quindi il commissario Diana Bracco e il creativo Marco Balich sono chiamati a presentare il Padiglione Italia che ospiterà Comuni e Regioni. «Non sarà la fiera della porchetta - spiega Balich - e nemmeno nulla di museale o pedante». Per questo ci saranno tre megaschermi che mostreranno mercati del cibo come la Vucciria di Palermo, Rialto a Venezia e Campo dei Fiori a Roma e altrettanti schermi saranno nei tre mercati e chi passa potrà vedere cosa succede all'Expo.

E poi «sei stanze in cui si mostrerá la storia dei modi di mangiare: il triclinio dei romani, il mangiare medioevale con le mani, le posate del Rinascimento, il caffè letterario del Settecento, l'oggi e il futuro. All'esterno l'Albero della vita alto 38 metri. «Sarà lì che tutti si faranno fare la foto ricordo».

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