Come il Caffè letterario, che si affaccia sul cortile interno di Palazzo Reale. O come il DesignCafè&Restaurant, dove fanno una sosta godereccia visitatori della Triennale tra una mostra e l'altra, ma che è diventato un indirizzo per la pausa pranzo, il brunch domenicale o l'aperitivo anche per chi non mette piede nelle sale del museo. Un elenco lungo, da Giacomo Caffè ai piani alti dell'Arengario agli aperitivi culturali del Museo Poldi Pezzoli che con la bella stagione si trasferiscono in terrazza, con buffet finger food e stuzzichini cucinati dagli chef del Don Lisander. Per riqualificare e rendere i musei più attrattivi il Comune cerca di prendere (anche) per la gola i visitatori. Una strategia che prossimamente toccherà il Polo dei musei scientifici e della Galleria d'arte moderna di via Palestro. La giunta ha già approvato le linee guida per mettere a gara l'apertura e gestione di una caffetteria, a servizio sia del Gam che del Padiglione d'are moderna. Ma strategico di per sè, visto che sorgerà praticamente di fronte ai giardini Montanelli e avrà una terrazza affacciata sul giardini della Villa Reale, riservati alle famiglie con bambini piccoli.
Il miglioramento degli spazi museali è tra i «progetti obbligatori» per Expo. La caffetteria verrà aperta al piano terra, sul lato sinistro della Galleria d'arte moderna, nello spazio dove attualmente sono collocati gli uffici amministrativi del museo che verranno spostati in altri locali già individuati. Avrà un ingresso autonomo e con un affaccio sul cortile quadrato della Villa Reale di via Palestro 16 e in collegamento, appunto, con i giardini off limits per i frequentatori senza bimbi al seguito. Un cortile di circa 70 metri quadrati, riparato dai portici dove il concessionario potrà realizzare un dehors con sedie e tavolini all'aperto per la bella stagione, mentre la parte interna si estenderà su circa cento metri quadrati. Il servizio verrà dato in gestione con gara ad un concessionario per otto anni, i privati dovranno proporre un allestimento e farsi carico dei lavori per trasformare i locali (assegnati così come sono) in un bar-ristorante, il progetto oltre ad ottenere il nulla osta del Comune dovrà essere approvato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici. Il canone annuo ammonterà a 44mila euro (il primo anno sarà gratuito, viste le spese sostenute per l'allestimento degli spazi), e il gestore dovrà versare all'amministrazione delle royalties sull'incasso. Il punteggio verrà assegnato per il 60% in base all'offerta tecnica, per il 40% sull'offerta economica. Il servizio dovrà restare aperto 11 mesi all'anno per sei giorni a settimana e almeno 9 ore continuative al giorno.
Posizione strategica, si diceva.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.