Tutti «In Grigna» tra musica e camminate

Nel Lecchese via al festival per ricordare il famoso alpinista Riccardo Cassin

Lucia Galli

A centodieci anni dalla sua nascita è ancora il ragazzo delle Grigne, il «ragno» più talentuoso, sorridente e caparbio. Debutta nel fine settimana il festival In Grigna! e suona come un invito alla marcia ed alla vetta per ricordare Riccardo Cassin con 48 ore di incontri, arte e camminate.

No, niente sgambate, cronometro alla mano, per rifinire l'allenamento o arrivare primi, ma un trekking narrativo adatto a tutti per ripercorrere, a passo di musica, danza e ricordi, le imprese del grande lecchese, morto nel 2009. Organizzato da Campsirago Residenza, centro di ricerca con la compagnia teatrale (S)legati di Atir teatro Ringhiera, l'appuntamento è stato ideato in collaborazione con Alex Torricini e Mattia Tettamanzi, vulcanici gestori dei rifugi Brioschi e Rosalba.

Il festival chiama a raccolta una cordata di fortissimi, da Maurizio Zanolla, alias Manolo, indimenticabile climber no limits, a Jacopo Merizzi, fra i talent scout della val di Mello e del suo granito che ne fa, ancora oggi, la Yosemite valley d'Italia. Per la fondazione Riccardo Cassin arriverà, Marta, la nipote dell'alpinista con un racconto a mezza via fra le imprese e i ricordi personali, in occasione della ristampa, per Alpine Studio Editore, del capolavoro di Cassin Dove la parete strapiomba, uscito nel 1958, oramai introvabile da 30 anni. A moderare e condurre gli appuntamenti Marco Albino Ferrari, giornalista, scrittore e direttore di Meridiani Montagne.

Il «campo base» del leggendario rifugio Porta dei Pian dei Resinelli propone, nel fine settimana, originali passeggiate nei boschi armati di cuffie per sentire il respiro degli alberi e le parole degli artisti impegnati nella perfomance Alberi maestri. Per chi punti in alto, invece, sabato 7, in marcia ci si mette alle 10, lungo la Direttissima, il sentiero «numero 8» per gli amanti di queste crode. Passo dopo passo, accompagnati dalle guide alpine di Orizzonti Verticali (il sentiero è adatto a chi abbia confidenza con qualche passaggio su sentiero attrezzato come corde e scaletta), a ogni tappa un racconto e una performance artistica. Alle 20 sarà proiettato il documentario Il primo amore non si scorda mai della film maker Chiara Brambilla con inedite immagini della cineteca Cai. A seguire un reading notturno ripercorrerà il ruolo dell'alpinista come capo spedizione nel 1958 al Gasherbrum IV, in Karakorum.

La buona notte infine arriva con l'onirica perfomance Talita Kum, mentre il buon giorno è

quello della danza contemporanea di un De Rerum natura fra i monti e poi di un concerto di archi e rock a cura del Khora quartet. Manolo arriverà domani, alle ore 14.30 con il suo «Eravamo immortali» (www.festivalingrigna.it).

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