Milanesi e lombardi «cinguettano» a note monotòne e con voce sinistra. Nella giornata della Felicità celebrata ieri, è uscito l'ebook «iHappy 2013», dove si trovano catalogati 40 milioni di messaggi su Twitter, suddivisi tra le 110 province italiane. Ebbene le genti di Milano e di Lombardia non sono per niente «happy», ma «depressing» alquanto «depressing», al punto da risultare su Twitter autrici dei messaggini più tristi. Se in testa alla classifica del buonumore svetta Genova con il 75,5% di tweet felici, seguita da Cagliari con il 75,1% di pensierini gaudiosi, e poi Parma, il capoluogo lombardo si colloca al posto numero 93, poco prima dell'ombrosa Aosta. Che sia perché l'anno scorso sono caduti molti alberi in città e gli «uccellini» della rete non hanno trovato abbastanza fronde verdi per ricevere ispirazione al loro cinguettìo?
I milanesi non sono usignoli; forse potrebbero essere upupe, direbbe Ugo Foscolo, che assegnò a questo alato un ingiusto verso lugubre, o meglio ancora, cornacchie. E, come canta Arisa, volano pure controvento, perché complessivamente il quoziente di felicità del 2013, salito al 60,3% quando nel 2012 era solo al 46%, rivela che gli italiani stanno smaltendo la sbornia della malinconia effetto crisi e hanno ripreso a sperare alla grande in un futuro più gaio. Non è così per i meneghini e per lombardi che, nel compilare i cento e quaranta caratteri, mandano onde eteriche di malumore. La città dell'happy hour quando si chiude in se stessa, davanti a una tastiera o a un telefonino, svela un carattere da «scrofa lanuta», un po' gutturale e per nulla acuta.
Il trend viene confermato dalla tendenza dei turisti nello scegliere la meta per la città di primavera. Milano, fino all'anno scorso terza in classifica, perde una posizione a favore di Firenze, uno dei siti ben cinguettosi a giudicare dall'ottima posizione sull'«iHappy 2013», dove la perla dell'Arno s'attesta una delle capitali del celebre verso di Lorenzo il Magnifico: «Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, di doman non c'è certezza, chi vuol esser lieto sia».
Perché Milano non è felice? Secondo l'indagine per migliorare il suo quoziente di benessere la città dovrebbe avere il mare. E' stato calcolato che se fosse adagiata lungo sponde ondose e azzurre come Genova il suo quoziente di felicità aumenterebbe dell'1,3. L'acqua fa bene, ma Milano continua ad avere con essa un rapporto travagliato. Tra le feste che fanno salire il termometro del sorriso c'è al primo posto il Natale e si sa che in questi due anni la nostra atmosfera natalizia non è stata da presepe illuminato da stelle comete con tanto di coda! La seconda celebrazione che porta con sè la gioia è la Festa della mammma, e l'anno scorso non c'è stato Ezio Greggio che recentemente ha ottenuto uno dei picchi di gradimento su Twitter, scrivendo: «Il bacio più bello è quello della mamma».
L'italiano è meteopatico, questo conferma ancora il nostro «iHappy 2013», e l'inverno 2013 è stato duro per il capoluogo lombardo sferzato da nevicate e freddo. Dando un'occhiata al calendario dei giorni, una data di grande eccitazione è quella della busta paga che alza gli ormoni del piacere alle stelle.
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