Le uccise il padre, chiede un euro di risarcimento

Le uccise il padre, chiede un euro di risarcimento

Un euro di risarcimento. È quanto ha chiesto, in via simbolica e per far sentire la propria voce nel processo, la donna che si è costituita parte civile contro il 35enne che lo scorso 25 febbraio a Rozzano ha sparato al suocero uccidendolo. La 46enne è figlia della vittima ed ex compagna dell'imputato. La coppia ha una bambina.

Il processo è in corso con il rito abbreviato davanti al gup Aurelio Barazzetta. Il 35enne ha commesso l'omicidio con l'aiuto di un complice. L'uomo ucciso, un 63enne, era indagato per presunti abusi sulla nipotina, figlia appunto dell'imputato. Sarebbe la vendetta il movente dell'omicidio. La 46enne ora vive insieme alla bambina lontano dal paese dell'hinterland. Con la richiesta di 1 euro, è stato spiegato, ha voluto «prendere le distanze» dal folle gesto dell'ex marito senza però pretendere altre somme come risarcimento. La sentenza è prevista per il prossimo 17 gennaio. Nella scorsa udienza il pm Monia Di Marco ha chiesto la condanna all'ergastolo sia per il killer che sparò quattro colpi al petto e al collo dell'anziano, uccidendolo, sia per l'amico che lo aveva accompagnato sul posto in scooter. L'omicidio, è stato ricostruito, è maturato in un contesto famigliare molto problematico. I due complici si erano poi costituiti.

Lo stesso giorno a Palazzo di giustizia si era appena concluso un incidente probatorio nel quale la bimba di otto anni aveva parlato degli abusi che avrebbe subito dal nonno. E in quell'occasione, davanti al giudice e alla madre della piccola, era arrivata in sostanza la conferma dei racconti già fatti dalla piccola alla polizia in un'audizione protetta.

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