Cronaca locale

Ucciso per la strada a colpi di pistola: arrestato un vigile

La vittima colpita mentre cercava di fuggire in auto Il delitto dopo una violenta lite scoppiata in un bar

Tutto comincia in un bar. Uno come tanti. Un litigio come tanti. Di quelli che degenerano, ma non pericolosamente. E, alla fine, ci rimette un paciere come tanti. Uno che non è uno stinco di santo, ma tutt'altro che un delinquente. Insomma, un uomo normale che ci ha rimesso la vita per metter pace fra due litiganti.

Gianfranco Ambrosoni, litografo di 53 anni, è stato assassinato in mezzo alla strada. Un'aggressione con tutti i colori di un regolamento di conti che tale però non è stato. Il colpevole ancora non c'è, ma pesanti sospetti cadono su un agente della polizia locale di Segrate. Salvatore Empoli, 44 anni, è originario di Matera ma risiede a Bussero da quando ha preso servizio alla vigilanza. È stato arrestato a casa propria dai carabinieri di Monza e Cassano d'Adda che sono risaliti a lui, grazie alla segnalazione di un testimone dell'omicidio.

Nella perquisizione, ordinata dal colonnello Canio Giuseppe La Gala di Cassano e del colonnello Rodolfo Santovito di Monza, sono state trovate tre rivoltelle, nessuna di ordinanza, regolarmente denunciate per uso privato. Una era nel portaombrelli e le altre due sul letto. Tra queste, la North American Arm da cui si ritiene che siano stati sparati i sei bossoli trovati dai militari sul luogo del delitto.

Tutto comincia in un bar, dicevamo. Fuori dal locale di viale Europa a Bussero, nelle vicinanze dell'abitazione del vigile, Salvatore Empoli sarebbe venuto alle prese con un altro avventore per motivi ancora da accertare. Il litigio sarebbe degenerato e i due stavano richiando di venire alle mani quando si è intromesso il litografo per cercare di dividere i due contendenti. Il tentativo sembrava riuscito e la rissa pareva essere stata scongiurata.

Ma, all'improvviso, si è trasformato in tragedia. Erano le 22.14 di venerdì notte quando Ambrosoni, convinto di aver sedato la lite, si è avviato verso la sua auto, una Golf parcheggiata nei pressi. A quel punto però sarebbe stato raggiunto dal killer, che ha esploso alcuni colpi, ferendo il rivale senza ucciderlo. La vittima è scesa dalla macchina ha abbozzato una fuga ma è inciampato, cadendo a terra. L'aggressore lo ha così avvicinato e lo ha finito in un'esecuzione brutale.

Dopo l'arresto, Salvatore Empoli è stato interrogato dal pm Maurizio Ascione al quale ha ammesso soltanto di essere stato presente nel bar, fuori dal quale è poi scoppiato l'inferno. La vittima, Gianfranco Ambrosoni, è descritto come una persona tranquilla che aveva avuto contatti con la giustizia in tre occasioni. Nel 2006 era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia dalla moglie, da cui poi si è separato. Nel 2008 è stato fermato per guida in stato di ebbrezza e l'anno dopo per guida senza patente. Anche Salvatore Empoli non è estraneo ai guai con il codice.

Al 1995 risalgono precedenti legati all'uso personale di stupefacenti, mentre al 2003 è riconducibile un'accusa per guida in stato di ebbrezza.

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