Anche in una galassia nuova e multiforme come quella dello «Street Food and Beverage», diventa sempre più difficile trovare realtà in grado di distinguersi rispetto alle tendenze che dominano il mercato. Tuttavia, anche in questo campo, ogni tanto spunta una mosca bianca che si differenzia da tutte le altre. È il caso di «Caràvin Street Wine», enoteca itinerante ideata da due amici milanesi che almeno a guardare la carta d'identità con il vino e lo Street Food sembrerebbero c'entrarci poco o nulla. Edoardo Piva (34 anni, imprenditore) e Filippo Torsello (34, avvocato), hanno infatti deciso di lasciare le precedenti occupazioni e dedicarsi al nuovo progetto soltanto un anno fa. «Con alcuni amici racconta Torsello, che è anche sommelier ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo provato a capire come funzionava il mondo dello Street Food. Qualcuno nel tempo ha perso la motivazione, mentre io e Edoardo siamo andati avanti. Confrontandoci anche con Andrea Carletti, uno dei padri di questo movimento e che se ne occupa da diversi anni, abbiamo optato per il vino perché non esisteva ancora una realtà di questo tipo nel beverage. Quindi perché non cominciare proprio da uno dei prodotti italiani più rappresentativi?». Oltre al vino come colonna portante del loro progetto, Piva e Torsello hanno poi dato alla loro impresa una particolare filosofia caratterizzante. «Proporremo vini di produttori Under 35 ha aggiunto Torsello e che periodicamente verranno fatti ruotare all'interno della nostra carta dei vini». Un aspetto, quest'ultimo, che è valso anche per Piva e Torsello, i quali matita e saldatore alla mano hanno disegnato prima, e realizzato poi, il carrello rimorchio che funge da «caravan a vino» per il loro pick up. «Per il design iniziale abbiamo sfruttato le doti da disegnatore di Edoardo, mentre in un secondo momento lo abbiamo allestito seguendo un'immagine che si avvicinasse il più possibile a quella che avevamo noi del vino e del suo mondo». Tuttavia, anche a causa di una legislazione spesso nebulosa a riguardo, gli appassionati di vino non potranno trovare il quattro ruote di Piva e Torsello nelle varie vie e strade della città. «Prenderemo tuttavia parte a vari eventi e mercatini, fiere dedicate allo Street Food o a inaugurazione e celebrazioni conclude Torsello . L'attività di strada vera e propria, purtroppo, è limitata da aspetti normativi legati al prodotto alcolico». Niente paura: sulla pagina Facebook di Caràvin (e sul sito internet di prossima apertura) verranno segnalati tutti gli appuntamenti ai quali parteciperà la versione 2.0 dell'enoteca milanese. Che però, come tengono a precisare i suoi ideatori, non avrà prezzi al bicchiere «da Milano».
«Consci dei prezzi di altre città assicurano proporremo prezzi (per le stesse bottiglie) inferiori a quelli a cui si è abituati nel capoluogo lombardo». Con 3-6 euro sarà quindi possibile bere ottimi vini a prezzi contenuti e accompagnati da aperitivi semplici ma pur sempre di qualità.