Va all'asta il "tesoro" di Tanzi Opere di Picasso e Van Gogh

Una parte di tele e disegni è già «disponibile» online Il resto all'incanto il 29 da Pandolfini in via Palestro

Va all'asta il "tesoro" di Tanzi Opere di Picasso e Van Gogh

Il fantomatico tesoro di Calisto Tanzi va all'asta. «Fantomatico» perché fino all'ultimo l'ex patron di Parmalat ha negato di possedere un ingente patrimonio da far invidia a un museo. In realtà Tanzi non solo possedeva opere d'arte nelle sue case private, ma aveva una serie di nascondigli riservati ai lavori più preziosi in case di amici. Le indagini della Gdf hanno portato all'epoca al sequestro dei beni e nei lunghi anni del processo il patrimonio artistico posseduto da Calisto Tanzi è rimasto in un deposito giudiziario di Parma. Potremmo definirlo una collezione? No, perché manca di organicità.

Appare piuttosto come una raccolta di tanti «pezzi da 90», forse utili ad avere enorme liquidità, una volta rimessi sul mercato: tele, disegni, grafiche e sculture firmate da artistar assolute come Monet, Van Gogh e Picasso. Tutto questo patrimonio è pronto per andare all'asta. Il tribunale di Parma ha affidato alla casa d'aste fiorentina Pandolfini la vendita all'incanto delle opere. Dovremmo più correttamente parlare di vendite, al plurale, considerato che il tesoro di Tanzi è stato suddiviso in due lotti. Il primo, più corposo, ha carattere locale: comprende opere realizzate da artisti emiliani e parmensi, per la cui aggiudicazione è stata già aperta un'asta online. Il secondo, che conta su una cinquantina di capolavori, sarà battuto il 29 ottobre da Pandolfini al Centro Svizzero di Milano, al civico 2 di via Palestro (dove sarà possibile anche visionare i lotti, fino il 28 ottobre). Non sarà un'asta come le altre, questo è certo. E non solo perché la base di vendita complessiva si aggira tra i 6 e gli 8 milioni di euro, una cifra da capogiro per le tradizionali transazioni del settore nel nostro Paese, ma perché il «tesoro di Tanzi» ha un valore fortemente simbolico, in seguito alla sua nota vicenda giudiziaria.

Significativo sarà vedere quali e quanti collezionisti siederanno in sala a Milano per aggiudicarsi i beni che l'ex imprenditore aveva comprato prima della condanna per bancarotta fraudolenta in merito al crac Parmalat. Dalla casa d'aste si conferma l'interesse dei collezionisti internazionali per l'evento e va detto che, di tutto il corpus di opere, solo tre sono state giudicate dal MiBact «inamovibili» dal suolo italiano (acquistabili sono da collezionisti, gallerie o istituzioni italiane) perché giudicate di interesse nazionale. Si tratta della splendida Finestra di Düsseldorf di Giacomo Balla, de Le Poulailler di Francis Picabia e della Donna con cane di Vittorio Matteo Corcos. A sfogliare il catalogo dell'asta «Tesori ritrovati, impressionisti e capolavori moderni da una raccolta privata», pare di trovarsi davanti a un compendio di storia dell'arte europea tra Otto e Novecento (e chissà che qualche museo o istituzione italiana non racimoli i mezzi finanziari necessari per partecipare alla vendita all'incanto). Tra le punte di diamante, spiccano due Van Gogh, di cui una natura morta, Kandinskij (esposto un olio che realizzò durante il soggiorno in Liguria), i pastelli poetici di Chagall. Tanzi aveva collezionato anche i due nomi più noti dell'Impressionismo: Claude Monet e Edouard Manet.

E poi ancora Cezanne, Toulouse Lautrec, Paul Signac, Pablo Picasso (di cui sarà battuta un'importante natura morta del '44), Francis Picabia, René Magritte, Mirò. Ci sono sì tutti i blockbuster dell'arte moderna, ma anche lavori dei grandi maestri italiani dell'Ottocento come Zandomeneghi, Segantini e De Nittis.

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