Luca Pavanel
Sognava di scrivere un'opera rock. E ci è riuscito, forse si è fatto prendere un po' la mano ma gli è andata bene e alla fine lo hanno premiato. Già, perché per far diventare realtà la sua «visione» - che c'è da giurarci all'inizio non pochi avranno considerato leggermente «folle» - ha coinvolto nientemeno che un'intera valle, i suoi paesi, centinaia di abitanti, contandini, le istituzioni. La Val Taleggio, altrimenti detta «la piccola Svizzera bergamasca» (ma anche uno spezzone di Val Brembana), per mesi e mesi è stata piacevolmente tormentata dalle telecamere, dai suoi desiderata, forse dai capricci del regista. Così alla fine è nato l'Ombra e il Poeta, lungometraggio che debutta sabato pomeriggio sul maxi-schermo della sala migliore d'Europa all'Arcadia di Melzo.
«Il film ha ricevuto il Premio Cultura in Verde 2017, con due menzioni speciali; la prima per il coinvolgimento della comunità locale, la seconda per la promozione delle attività cinematografiche secondo criteri ambientali». Coi suoi racconti al telefono è un fiume in piena il deux ex machina di questa (e altre operazioni), il 49enne Gianni Caminiti, psicologo-polistrumentista-compositore-regista-paroliere. Ma quanto dorme? «Due o tre ore a notte, non vado in ferie da quattro anni e ho famiglia - attacca - Sono papà di uno splendido bimbo a cui ho dedicato una ninna nanna per tranquillizzarlo (lascia che io scrigno raccolga il dolor ti stringerò, il testo)». Un uomo, un vulcano: un bel giorno di qualche anno fa - con quella che poteva sembrare un fissazione (lirica, in questo caso) - decide di provarci sul serio, con la faccenda dell'opera rock. «Tutto mi è parso possibile dopo aver ascoltato a un festival le parole di Michele Placido; diceva che ormai una buona idea, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, si può realizzare con poche risorse». Le parole profetiche dell'attore lo hanno portato lontano, dopo aver fondato la casa di produzioni Cinesmania, fino al giorno del debutto: al cinema non si vedrà un musical, ma una storia «musicata» tutta o quasi da Caminiti stesso, con l'aiuto di Fabio Beltramini e Viki Ferrara; ma tanti altri amici hanno partecipato all'impresa. «L'impronta è rock, altri generi sono stati utilizzati a seconda delle scene», spiega. Rock che definisce «normale» a volte, a tinte metal altre, pure progressive. Non mancano situazioni classico-sinfoniche. L'humus comunque è il genere anni Settanta e Ottanta, sonorità Genesis, Pink Floyd, Yes, una spruzzata di pop e di swing. «Una trasposizione del melodramma in chiave rock moderna», precisa. Insomma ce n'è per tutte le orecchie, per una vicenda che non poteva che scrivere uno psicologo o giù di lì. «Viene raccontato il mito di Icaro, ma in chiave moderna. Un sognatore che fin da bambino desidera diventare un poeta, ma tutto cambia quando si innamora di una donna...». Sarà bello scoprirlo sul grande schermo, ma il messaggio in soldoni è questo: «Nella vita occhio a non volare troppo bassi - spiega - Questo film parla a chi ha rinunciato ai suoi sogni e a chi ai sogni non vuole rinunciare».
Quel che ha lasciato di stucco un po' tutti è la faccenda dell'intera valle messa a soqquadro (in senso buono, s'intende) per realizzare la pellicola. «Un'avventura piena di risvolti e aneddoti - dice - Per esempio un'ex scuola trasformata in ricovero per la troupe con 22 brande; ci è stata messa a disposizione la canonica del prete di Vedeseta». Scene in una sala parto dove è nato l'ultimo bambino in valle nell'ospedale che ha chiuso qualche giorno dopo; e ancora scene girate con l'aiuto della Protezione civile, è stato usato persino un elicottero della Forestale, e ancora «la Prefettura di Bergamo scambiata per un hotel con telecamere respinte fuori dai cancelli». Ci hanno riso su tutti, agenti compresi.
Ma adesso i ricordi lasciano spazio ad altri progetti e al debutto, giorno in cui - viene annunciato con un po' suspance - «accadranno delle cose», come se fin qui non fosse
successo nulla. Gran finale. «Con Tito Schippa jr., che nel 1973 ha fatto un'opera rock con Renato Zero (Orfeo 9), abbiamo deciso che faremo un evento insieme». Insomma ne vedremo della belle. Magari chissà, ancora in...Valle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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