Una valanga di ricorsi al Giudice di pace Il Comune paga uno studio di avvocati

Boom di cause contro le cartelle di Equitalia: i legali assunti non bastano

Chiara Campo

Un boom di ricorsi al Giudice di pace contro le cartelle esattoriali spedite da Equitalia per le multe non pagate negli anni. Gli avvocati assunti in Comune sono pochi e sommersi di lavoro. Di fronte a questa «emergenza» la giunta ha deciso di «esternalizzare» almeno questa fetta di pratiche che ha «un limitato valore economico» per l'amministrazione. La difesa nei contenziosi che i cittadini avviano contro le cartelle o i relativi atti esecutivi (dal fermo amministrativo dell'auto all'iscrizione ipotecaria) verrà affidata quindi a professionisti esterni a partire da novembre e fino al prossimo luglio. La spesa? Circa 47mila e 500 euro per gli otto mesi di incarico.

Il quadro della situazione è riassunto nella delibera approvata in giunta una decina di giorni fa. Nei primi sei mesi dell'anno si è registrato «un incremento eccezionale» e «non prevedibile» delle cause davanti al Giudice di pace contro le cartelle emesse da Equitalia, tutte riferite al Codice della strada. A fronte dei 264 ricorsi depositati durante tutto il 2015, a giugno il conto era salito a quota 220, entro dicembre si può supporre un raddoppio rispetto all'anno scorso. Un incremento che secondo il Comune è partito in concomitanza con la massiccia campagna di recupero crediti avviata dalla società di riscossione. I privati, si legge, «ricorrono in via principale contro Equitalia, mentre il giudizio del Comune si rende necessario solo laddove venga contestato il credito originario o la regolarità formale dei provvedimenti adottati dalla polizia locale». Si tratta secondo la giunta di pratiche che andranno ad esaurirsi di qualche anno, visto che il Comune ha «divorziato» da Equitalia, e questo genere di contenziosi non rappresentano un grosso valore economico per le casse. L'Avvocatura comunale invece è già impegnata su «oltre 9mila cause pendenti» ed è «sottodimensionata». Fanno parte del team legale 28 avvocati assunti a tempo indeterminato e due con contratto temporaneo (oltre a 43 dipendenti amministrativi di supporto). In concomitanza con il boom di cause contro le cartelle esattoriali peraltro «l'Avvocatura ha dovuto affrontare una grave emergenza organizzativa», tra malattie, maternità e aspettative, cinque legali sono rimasti a casa. Quasi il 20 per cento della squadra legale. Nella delibera viene fatto presente che «il settore Risorse umane ha ribadito in più occasioni di non poter far fronte a tali criticità». Per giustificare la spesa di oltre 47mila euro per assegnare la difesa a professionisti esterni la giunta puntualizza che in questa situazione rischia di compromettere la difesa legale del Comune in cause che ecoomicamente hanno un valore ben più pesante dei fermi amministrativi imposti da Equitalia. «le limitate risorse di personale unitamente al picco di contenziosi in tema di Codice della strada impediscono all'Avvocatura comunale di assicurare un adeguato apporto difensivo e pongono a rischio l'esito favorevole delle cause di maggior valore e di particolare rilevanza sul piano economico» e lì è invece «necessario concentrare l'attività difensiva, evitando che venga dispersa in vertenze di modesto rilievo».

La collaborazione di uno studio legale esterno viene ovviamente considerata una soluzione di breve periodo, «sulla base di questa sperimentazione sarà possibile stabilire la necessità o meno i ulteriori misure organizzative», da nuove assunzioni a un affidamento delle cause a lungo termine.

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