Coronavirus

Varianti alle porte di Milano. Sei classi chiuse a Bollate

Il focolaio tra elementari e asilo, in 59 in isolamento Cambia la quarantena: 14 giorni e due tamponi

Varianti alle porte di Milano. Sei classi chiuse a Bollate

A meno di ventiquattr'ore dall'allerta lanciata dal dg dell'assessorato lombardo al Welfare Marco Trivelli sulle varianti di Sars-Cov-2 presenti in Lombardia, che aveva citato 128 casi, ecco le prime 6 classi chiuse con 59 persone in quarantena alle porte di Milano. L'Ats della città Metropolitana ha individuato un focolaio che ha visto coinvolti 45 alunni e 14 insegnanti e operatori della scuola dell'infanzia dell'Istituto comprensivo Rosmini di Bollate. I positivi sono tutti in isolamento e tutta la scuola (alunni e operatori) è stata messa in quarantena. «Poichè a seguito di approfondimenti di laboratorio sono state registrate 3 positività alla variante Sars-CoV 2 inglese, è stato attivato uno specifico protocollo di sorveglianza che prevede l'effettuazione del tampone molecolare al termine dei 14 giorni di quarantena per tutti i contatti stretti», spiega Ats in una nota. «Sono stati segnalati casi Covid collegati al focolaio della scuola dell'infanzia nelle scuole primarie Rosmini e Marco Polo, sempre a Bollate. Si è quindi ritenuto opportuno, d'intesa con la scuola e con il sindaco di Bollate Francesco Vassallo, sospendere le attività in presenza anche delle scuole primarie fino al completamento dell'attività di screening, a cui saranno sottoposti tutti i frequentanti delle scuole sopra citate, e alla valutazione dei suoi esiti».

Cambiano anche le indicazioni per la quarantena in caso di contagio da variante di Sars-Cov-2, come ha annunciato mercoledì il dg Trivelli: sarà necessario fare un tampone anche per i «contatti di casi» fra la terza e la settima giornata. Non solo, «laddove ci siano state varianti nell'area di residenza, il contatto stretto di caso dovrà sottoporsi a tampone al quinto giorno e prolungare la quarantena fino al 14esimo giorno. Nel caso di positivo anche senza accertamento di variante, se si trova in un'area in cui sono state accertate varianti, il soggetto non si può dichiarare guarito al 21esimo giorno se non col tampone negativo».

In sostanza la nuova minaccia sono le varianti, che hanno messo in ginocchio Perugia e l'Umbria e che si stanno espandendo a macchia di leopardo. Ieri il ministro dalla Salute Roberto Speranza ha invitato a «mantenere alta l'attenzione», e va in questa direzione la decisione della Conferenza delle Regioni di prorogare il divieto di spostamento tra regioni anche se gialle. Nel pomeriggio l'assessore regionale al Welfare Letizia Moratti ha lanciato un accorato appello a tutta la popolazione affinché si rispettino regole e precauzioni in vista del secondo fine settimana in zona gialla e della riapertura di attività e luoghi di interesse. «Siamo in un momento troppo importante per poter rischiare passi indietro e tornare in una situazione di emergenza - osserva Moratti - stiamo per entrare nel vivo della campagna vaccinale. Per intraprendere questa strada è fondamentale che il dato sui contagi rimanga sotto controllo.

Per questo raccomando a tutta la popolazione massima prudenza, l'utilizzo dei dispositivi di protezione, il rispetto del distanziamento e dei divieti di assembramento».

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