Dal vecchio trotto a casa Inter L'altra partita è su San Siro

Nel giorno in cui la Fondazione Fiera decideva sul destino del Portello al Milan un mega piano di trasformazione è stato presentato per le aree vicine al Meazza

Che un settore in crisi come quello dell'ippica abbia deciso di investire su un nuovo ippodromo del trotto, l'impianto «La Maura», realizzato in soli tre mesi e inaugurato con grande festa e corteo di cavalli a maggio di fianco a quello dismesso dal 2012, a molti ha fatto sorgere il sospetto. Sui terreni dello storico ippodromo di San Siro su cui si sono spente le luci nel capodanno 2012 sta per scattare una rivoluzione. Il gruppo Snai che è proprietario vuol dare un'accelerata per mettere a reddito l'area occupata dalle strutture dismesse del trotto e del centro di allenamento tra il piazzale dello Sport, via degli Aldobrandini, via dei Rospigliosi, piazza Axum, via Capecelatro e via Fassano. Tutte queste vie rientrano nell'avvio del procedimento di valutazione ambientale strategica (tecnicamente la Vas) avviata martedì scorso dal Comune. Casualmente, lo stesso giorno in cui il cda di Fondazione Fiera stava decidendo il destino del Portello, ormai è diventata una sfida a due tra il nuovo stadio del Milan e la «Milano Alta» progettata dalla società Vitali. E il «Milan Stadium» potrebbe non essere slegato dalla questione Ippodromo, anzi. Si dice da mesi che sui terreni accanto allo stadio di San Siro abbia messo gli occhi il presidente dell'Inter Erick Thohir. Se i rossoneri traslocheranno al Portello, il Meazza diventerà tutto nerazzurro e il club avrebbe bisogno di «allargarsi», magari con un progetto meno ambizioso del quarto anello (se come sembra potrà aprire ristorante, lounge, museo già all'interno dello stadio) ma almeno per alcuni servizi e merchandising.

Si sa per ora che il 30 aprile il gruppo Snai ha presentato formalmente agli uffici del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris la proposta di un piano di trasformazione urbanistica che necessita di varianti nel Pgt. Il piano riguarda le aree occupate dalle strutture del trotto a nord e a sud di via Rospigliosi. L'intervento complessivo è enorme, interessa 149.200 metri quadri di spazio. Nella determina dirigenziale si cita il protocollo d'intesa del 2014 tra Comune e Snai. La società si era impegnata a ricollocare il trotto nel comprensorio ippico - fatto, con «La Maura» - l'amministrazione invece ad avviare l'iter per giungere ad un piano di riqualificazione. E con la Vas sta andando in quel senso. Ma potrebbe scontarsi con le proteste del quartiere e dei comitati. Si legge che la proposta avanzata dalla proprietà prevede «un intervento di ristrutturazione urbanistica che, a partire dalla demolizione delle strutture del trotto (tribuna, piste di gara e di allenamento e stalle) non più funzionali prefigura la realizzazione di un nuovo insediamento residenziale per un totale di 97mila metri quadri di nuova costruzione ( 14.830 mq di edilizia residenziale pubblica) nonchè di nuovi spazi a verde pubblico e servizi per 74.700 mq». Le ex scuderie De Montel sono vincolate ma secondo i rumors potrebbero rinascere come villette di lusso. Dagli uffici della De Cesaris si sottolinea per ora solo «la richiesta di riduzione delle volumetrie» previste nel Pgt su quell'area. Ma la demolizione dell'ippodromo darà vita ad una grossa operazione immobiliare per la metà del progetto. Sui 74mila mq destinati a verde e servizi, la promessa del Comune di creare «una cittadella del verde e dello sport» accanto a San Siro potrebbe scontrarsi con i desideri dell'Inter. O «affogare» tra cinema e ristoranti finanziati da altre grosse società interessate.

Il consigliere Fi Alan Rizzi ha già chiesto una Commissione urgente («vogliamo vedere il progetto»). E quello in Zona 7 Alessandro De Chirico nota come «la giunta falsamente ambientalista possa approvare 97mila mq di nuove villette: gli immobiliaristi avranno l'acquolina ma i cittadini non sono stati interpellati».

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