Verde e pasti a domicilio Altri 200mila euro per il lavoro ai profughi

Il Comune chiede nuovi fondi al governo I migranti daranno assistenza agli anziani

Michelangelo Bonessa

Al lavoro per ripulire la città. Molti i migranti che hanno partecipato all'iniziativa congiunta di Legambiente e Comune: hanno risposto all'appello in 350, gli organizzatori ne aspettavano al massimo 200, per la giornata «Puliamo il mondo». Hanno infilato la pettorina gialla, rastrello e sacchi della spazzatura con il logo dell'associazione ambientalista e hanno impiegato la mattina pulendo la camminata lungo il naviglio Martesana e altre due zone a Gratosoglio e Quarto Oggiaro. Oggi si replica a Corvetto.

Appuntamenti che sono i primi di una lunga serie: questa iniziativa è l'inizio di un percorso in più fasi per impiegare i richiedenti asilo in vari servizi comunali. Da Palazzo Marino hanno già chiesto 200mila euro di fondi statali proprio per sviluppare il progetto di una struttura che possa gestire iniziative simili. Il 16 ottobre inizierà un ciclo di pulizie del fogliame che si ripeterà ogni domenica. Un tassello di un programma più ampio di gestione del verde pubblico e profughi che gli assessori Pierfrancesco Majorino, Politiche sociali, e Pierfrancesco Maran, Verde, stanno sviluppando. A novembre i migranti saranno poi impiegati per l'assistenza agli anziani: per ora si parla soprattutto di consegna di pasti a domicilio. Il piano procederà per gradi, intanto i progetti dell'Amministrazione, che coinvolgono anche l'assessore all'Ambiente Marco Granelli, cercano di strutturarsi: i fondi chiesti a Mario Morcone, capo del dipartimento Immigrazione, servono principalmente per creare un'infrastruttura. Servono operatori che seguano in modo organizzato le varie iniziative visto che la comunità di lavoratori richiedenti asilo potrebbe arrivare a mille persone, secondo i calcoli di Palazzo Marino. La trattativa tra Comune e Stato è però agli inizi. «In questi giorni stiamo ospitando circa 3.600 persone, ciò vuol dire che il flusso è meno impetuoso: non vuol dire che non sia una dura prova, ma la stiamo superando, qui non vedete le immagini di Como - ha precisato Majorino - nel Palasharp ieri hanno dormito 38 persone, ma quella è una situazione di emergenza destinata a concludersi molto presto». A proposito dell'iniziativa di pulizia l'assessore ha dichiarato: «Credo sia possibile stringere un patto tra la città e i migranti». Accordo su questioni pratiche, argomento ripreso da una delle associazioni coinvolte come il gruppo Ferranti Aporti Sammartini: «Queste non sono azioni solo simboliche - ha affermato la portavoce -. In questo tratto finale prima del naviglio non avevamo uno spazio verde, ma una discarica abusiva, adesso è stato aperto e ripulito grazie all'impegno dei residenti».

Critico invece Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia: «Volendo cavarcela con una battuta, ci volevano i migranti per dare una ripulita a quei quartieri periferici come Baggio, Gratosoglio, Martesana e via Sammartini dimenticati da Sala ora come da Pisapia prima - ha contestato -.

A Majorino ricordo che anche l'82% dei 350 migranti di oggi non ha diritto all'asilo, pertanto stiamo parlando di clandestini. Che, non dimentichiamocelo mai, costano 35 euro al giorno allo Stato, risorse di cui avrebbero bisogno le migliaia e migliaia di famiglie milanesi e lombarde in stato di precarietà o povertà».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica