Che terror e che eros in questo horror! «Vampiri, zombi & lupi mannari» sbucano come funghi quando c'è caldo, come si può vedere al Museo del manifesto cinematografico - Fermo immagine che dedica una mostra, curata da Enrico Ercole, alla faccia del mostro stampata su manifesti, libri, gadget, fumetti, edizioni rare ma anche creata in silicone da Roberto Mestroni, allievo di Carlo Rambaldi e docente all'Accademia di Brera.
Cambia il disco in via Gluck 45, sede del museo: se volete divertirvi a giocare con il celebre ragazzo della canzone eh, eh, fate attenzione!, potreste incontrarvi con un licantropo assetato di sangue e la faccia idiotissima di Leslie Nielsen in «Dracula morto e contento» o con un Johnny Depp da femminicidio in «Dark Shadows». Brrrrrrrr, che brivido! In programma dal 12 luglio, la mostra chiuderà il 30 attobre, sì, nella notte di Halloween, quando esploderà la festa in costume a base di tante torte in tema per il concorso dedicato ai cake designer. Da non tirare in faccia, perché il trucco orripilante potrebbe trasformarsi in panna montata! Allestita in collaborazione con l'associazione Ordine del Drago, che da anni studia il mito di Dracula, e Bloodbuster, il negozio nonché casa editrice milanese diventato un cult per gli appassionati dell'horror in Italia, l'esposizione celebra il genere della settima arte che apparve per la prima volta sugli schermi nel 1922 con «Nosferatu».
E benché ogni vicenda finisca in ecatombe, l'esercito di vampiri, di mezzi uomini e mezzi lupi con canini assetati di sangue e gote pallide non ha ancora finito di attirare spettatrici e spettatori, che al museo potranno anche provare cosa significhi distendersi in una bara. Se vi credete degli esperti di queste fugurine, che hanno terrorizzato mamme e bambine, provate a dire che differenza c'è tra uno zombi e una mummia? La vostra risposta è l'imbarazzo? Allora al museo cinematografico potrete vedere una rara fotobusta de «La mummia» (1959) con Christopher Lee.
Un viaggio nell'horror tra zombie e lupi mannari
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