La «Viassa felliniana» Immagini (e musica) per riscoprire il maestro

La via del Canavese popolata dalle statue dei personaggi dei film rivive in una rassegna fotografica e sulle note di Rota e Morricone

La «Viassa felliniana» Immagini (e musica) per riscoprire il maestro

C'è tutto il suo mito. Ci sono i suoi grandi personaggi, i suoi amori, i suoi fantastici figuranti, le sue amicizie e le storie che hanno caratterizzato i suoi film e anche il suo mondo, talmente particolare da diventare addirittura un aggettivo. Federico Fellini c'è. C'è sempre e continua ad affascinare e a conquistare con un racconto che sembra non interrompersi mai e che continua a contaminare la cultura dei giorni nostri come nella Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. É il destino dei grandi che viene riscoperto ad oltre 20 anni dalla morte in una rassegna fotografica dedicata a personaggi dei suoi film che da ieri resterà in mostra nella Sala «La pianta» di via Leopardi 7 a Corsico. Un omaggio al maestro anche musicale con un concerto della Scuola civica di Musica Antonia Pozzi che ha visto salire sul palco Giuseppe Nova (Flauto), Rino Vernizzi ( fagotto e pianoforte) Giorgio Boffa ( contrabbasso) e Lorenzo Arese ( batteria) in un ricordo della storia felliniana raccontata dalle musiche di Nino Rota ed Ennio Morricone. «Non è propriamente una mostra- spiega il curatore Massimo Boccaletti- ma più la scoperta e il racconto della “Viassa felliniana“ questa via del Canavese dove campeggiano decine di statue lignee dedicate ai suoi personaggi. Un incontro che lascia a bocca aperta per il luogo e per il valore delle opere e che è diventata lo spunto per ritornare a raccontare questo gigante della cultura italiana con uno spirito più cronachistico e con l'aiuto di documenti e articoli di giornale che ripercorrono al sua vicenda professionale e non solo». La «Viassa Felliniana», strada unica al mondo scavata nella collina di Torre Canavese a circa 30 km a nord di Torino, è stata chiamata così perché il suo creatore, il celebre antiquario Marco Datrino, originario di Torre, conobbe ed apprezzò talmente il grande regista, da convincere il suo paese a dedicargli una strada che lui ha poi provveduto a popolare con statue di legno, artisticamente affrescate, dei protagonisti dei suoi film.

Incastonata per qualche centinaio di metri nel verde della collina la Viassa felliniana, una volta oltrepassato l'arco di pietra che ne segna l'inizio, si presenta come una sorta di Museo del cinema all'aperto. Incontro al visitatore attonito vengono infatti il personaggio di Gradisca (Magali Noel), lo zio matto (Ciccio Ingrassia), lo Sceicco bianco (Alberto Sordi), il cinico giornalista Marcello Rubini (Marcello Mastroianni), fino ad Anita Ekberg, l'indimenticabile Anitona, protagonista della scena della Fontana di Trevi, scomparsa di recente. Tutti personaggi celebri, riproposti con verismo e maestria di colori da Antonello Geleng, scenografo di Fellini e dal figlio, su statue di legno piatte, ad altezza d'uomo ed insensibili alle intemperie, ognuna corredata dalla descrizione del ruolo coperto dal personaggio nella vicenda cinematografica. Personaggi che trasportano il visitatore nel mondo onirico e poetico del grande Regista in una magia che promana da quella folla muta e variopinta e si fa più intensa quando, al calar della sera, la strada si accende di luci e sullo sfondo buio della collina di Torre spiccano in evidenza le luci del Rex, il transatlantico immortalato in Amarcord.

Le immagini della Viassa tornano in buona parte in questa rassegna voluta dal Comune di Corsico. Realizzate da Elena Datrino, vengono integrate da altri scatti di un celebre fotografo di scena nelle quali Fellini viene colto sul set e nella vita privata nel giardino di casa, dall'indimenticabile Sandra Milo, fotografa improvvisata.

Per spiegare e raccontare si può far conto anche di una ricca rassegna di articoli tratti dagli archivi Del Giornale e della Stampa a sottolineare i momenti salienti di un regista e di un'opera che restano immortali.

Sala «La pianta» di via Leopardi 7 a Corsico. La mostra resterà aperta al pubblico dall'8-2 al 22-2 dalle ore 16 alle ore 19 - lunedì chiuso

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica