Paola Fucilieri
Lo «spettacolo», sempre più desolante e catastrofico, replica con immutato successo stagione dopo stagione, anno dopo anno. Stessi attori, stessa trama, stesse polemiche e medesime reazioni; interpreti principali e comprimari che tuonano gli uni contro gli altri accusandosi a vicenda per non aver saputo ancora evitare rischi idrogeologici e idraulici, per non aver trovato la tanto agognata soluzione definitiva ed eliminare così per sempre i fenomeni (tutti nefasti) del maltempo a Milano e in Brianza. In particolare il Seveso (sempre) e il Lambro (molto meno) che esondano, alberi e rami che cadono, pali della segnaletiche abbattuti, auto intrappolate nei sottopassi allagasti per ore e ore, semafori in tilt e circolazione stradale infernale, i centralini dei vigili del fuoco e della polizia locale presi d'assalto, blackout, tetti e cantine pericolanti e inutilizzabili. Come si trattasse degli effetti ineluttabili di un anatema lanciato da una divinità impietosa. Anche il finale è una fotocopia di tutti quelli che lo hanno preceduto nel tempo: dopo i danni e disagi, arrivano i risultati degli studi di prestigiosi geologi con tanto di ipotetica «fattibile soluzione» e, ça va sans dire, i conti da pagare. Con il sole, però, tutto torna esattamente come prima. Naturalmente in attesa della prossima catastrofe.
Dopo la paurosa nottata di giovedì - con fulmini, grandine, raffiche di vento che a Sesto San Giovanni hanno persino costretto a interrompere il confronto pubblico tra i candidati sindaci perché la sala comunale dove si svolgeva il dibattito si stava allagando - ieri pomeriggio la sala operativa della Protezione civile della Regione, dopo che l'Arpa non si era sbilanciata in previsione meteorologiche a lungo termine, ha emesso una comunicazione di ordinaria criticità (codice arancione) per rischio idraulico, idrogeologico, temporali forti e vento forte, per la serata e la giornata di oggi.
Poco dopo questo annuncio e la pulizia delle strade e dei tombini, la polizia locale ha riaperto alla circolazione tutti i sottopassi chiusi l'altra notte - in particolare quello di via Rubicone, ma anche quello delle vie Stephenson, Astesani, Sant'Elia, Chiasserini, via Negrotto e via Cogne - per gli allagamenti dovuti alla pioggia torrenziale e a vere e proprie bombe d'acqua che hanno richiesto, solo da parte dei pompieri, circa ottanta interventi e l'impiego di 40 squadre. Trentadue in tutto invece le pattuglie utilizzate dalla polizia locale nel perimetro coinvolto dall'esondazione del Seveso: viale Cà Granda, via Val Maira, viale Zara fino a piazzale Istria, largo Desio, piazza Caserta, viale Fulvio Testa, Sarca e Suzzani.
Per oggi gli scenari di rischio riguardano temporali forti con effetti dannosi sul territorio a discapito delle coperture e delle strutture provvisorie. Senza contare i conseguenti effetti del maltempo sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi; danni alle colture agricole e agli automezzi a causa di grandinate; problemi per la sicurezza dei voli amatoriali e delle attività svolte sui laghi.
Anche per questa ragione, tra ieri e stamane, i fiumi sono stati sorvegliati speciali: il Seveso era già esondato venerdì sera nella zona Nord di Milano, mentre ieri il Lambro è stato sui livelli di pre allerta per tutta la giornata e il pomeriggio. Sempre in considerazione delle previsioni meteo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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