Vigorelli, gli azzurri chiedono pista

Il ct Villa: «La riapertura è un'occasione da non perdere per tutti». Pisapia: «Milano ama le due ruote»

Antonio RuzzoUna giornata tra biciclette, musica, fotografia e arte. Per unire passato, presente e futuro delle discipline che hanno impresso il marchio del ciclismo italiano nel mondo. «Movimenti centrali», l'evento ideato e realizzato dal Santeria social club di viale Toscana 31 in collaborazione il Comitato Velodromo Vigorelli e con il sito «Fixedforum», pagina di riferimento per la bicicletta a scatto fisso in Italia, domenica è stato un po' tutto questo. Un'occasione per incontrarsi, fare il punto e discutere di pedali. Da mezzogiorno a mezzanotte il tema sono state le biciclette da corsa a scatto fisso. Ma soprattutto la pista. E parlando di pista non si poteva non parlare delle prossima riapertura del velodromo Vigorelli, prevista per fine maggio che sarà ufficializzata il 12 giugno con un «criterium», il campionato italiano di bicicletta a scatto fisso, che si correrà intorno al velodromo. All'interno ci saranno le premiazioni e verrà organizzata un'esposizione di bici storiche da corsa e da pista con gli esemplari concessi dal museo del Ghisallo e da diversi collezionisti.Un incontro e una tavola rotonda che hanno avuto come ospiti Marco Villa, commissario tecnico della nazionale italiana della pista, Daniele Fiorin, direttore tecnico delle nazionali giovanili della Federazione e Domenico De Lillo, ex pistard e oggi componente della commissione tencnica professioni della Fci. Il dibattito è ruotato intorno alla «pista magica» e ha ribadito come le riapertura del Vigorelli per la pista azzurra, ma non solo, sia un'occasione da non perdere, per ciò che è stato e perchè Milano non è una città qualunque ma ha un ruolo strategico nella promozione sportiva: «Quando io e Silvio Martinello abbiamo vinto due mondiali e un bronzo olimpico- ha raccontato il ct azzurro della pista marco Villa- un velodromo coperto da 250 m nemmeno c'era in Italia a quei tempi...». E il messaggio è chiaro. E' quello di non disperdere energie e denari in chissà quali progetti ma di sfruttare le strutture che già ci sono, senza inseguire per forza il sogno di nuovi velodromi coperti quando ce ne sono «di vecchia generazione» ugualmente utili per far pedalare i giovani e non solo.

Milano e il Vigorelli devono provare a tirare la volata, come ha spiegato anche il sindaco alla vigilia della Sanremo: «Riapre la pista magica e quindi noi abbiamo un motivo in più per festeggiare il ciclismo- ha detto Pisapia- A giugno ospiterà la prima gara, dopo 15 anni di abbandono e così riapre un teatro storico per grandi competizioni ciclistiche che passerà da 3500 a 7000 posti nelle tribune e con un campo centrale destinato al football americano», «Milano in questi anni si è davvero riavvicinata alle due ruote- ha concluso il sindaco- e basta andare in giro per le sue strade per rendersi conto di quanto la bicicletta sia tornata protagonista indiscussa della nostra città. Il ciclismo, agonistico e amatoriale, fa parte della tradizione e da qui può ricominciare».

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