Ville con soggiorno a Cusago e camera da letto a Milano

Il Comune vuole rivedere i confini della città: dal carcere all'aeroporto, 49 casi «anomali»

Ci sono villette di confine con soggiorno a Cusago e camera da letto a Milano. Un deposito Atm che «deborda» a Sesto San Giovanni. Un condominio del quartiere milanese degli Olmi che - a differenza degli altri - è accatastato a Cesano Boscone. Per non parlare del carcere di Opera e quello di Baranzate. Persino l'aeroporto di Linate per una piccola parte ricade sotto il Comune di Peschiera Borromeo. L'assesore all'Urbanistica Alessandro Balducci ha scovato 49 casi «anomali» lungo i 190 chilometri di confine della città. Situazioni di «condivisione» tra Milano e 19 Comuni limitrofi che andrebbero sanate, mettendosi d'accordo, facendo votare dalle giunte e Consigli delle revisioni di confine che risponderebbero prima di tutto al buonsenso, ma soprattutto a problemi tecnici che possono verificarsi. Il rischio è che i residenti a metà (ad esempio) abbiano valori catastali diversi dai vicini, versino le imposte locali al Comune sbagliato, ci siano sovrapposizioni di regole nei piani di governo del territorio. Una volta votate le delibere, le carte dovrebbero passare alla Regione, l'unica deputata con una legge a modificare i confini. L'assessore ha premesso che la situazione andrebbe trattata «in modo laico». Quando di mezzo c'è una metropolitana o un carcere o persino l'aeroporto, qualche Comune potrebbe avere interesse a non cambiare le cose. Ma ha definito «irrazionali» alcune linee di contorno del Comune, ,soprattutto nelle zone più urbanizzate verso nord. In un video mostrato ieri dai tecnici in Commissione i consiglieri l'hanno vista tagliare a metà senza un perchè tetti di case, cortili di villette, centri commerciali. Sono coinvolti 150 privati cittadini oltre ad aziende, spazi commerciali e «grandi servizi»: anche l'area Expo rientra nell'ultima categoria. «Bisogna trovare un equilibrio fra le aree da cedere e da acquisire.

Abbiamo delle situazioni da regolarizzare e con spirito pratico lo potremo fare con la delibera». Una discussione è già stata avviata ad esempio con Arese, Cusago, Settimo e Sesto, per decidere «chi cede che cosa», e ovviamente con i cittadini coinvolti.

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