Cronaca locale

Violenza sul minore, sospesa la cooperativa

«Mai mi sarei aspettata una cosa del genere. Rispetto a questa cooperativa ho perso tutta la fiducia». Mariolina Moioli, assessore alle Politiche sociali del Comune, sta rientrando a Milano dopo una trasferta nella capitale. Da poco ha saputo che un’educatrice è stata arrestata per aver intrattenuto rapporti sessuali con un ragazzino di 13 anni che doveva seguire negli studi. Immediata, la decisione di Palazzo Marino. Così, in via cautelare, il sindaco Letizia Moratti sospende il contratto di affidamento ai servizi di assistenza domiciliare alla onlus «Diapason», presso cui la 30enne finita in manette lavorava, che da anni aveva una convenzione con il Comune per l’affidamento dei servizi di assistenza domiciliare, e recentemente aveva ottenuto l’accreditamento proprio dal settore Politiche sociali. Solo il primo passo. Perché da Palazzo Marino fanno sapere che intendono costituirsi parte civile nel procedimento penale che sarà istruito.
«Sono sconvolta e addolorata», è il commento dell’assessore Moioli. «Sconvolta», anche perché «è la cooperativa che fornisce al Comune ogni garanzia sui propri operatori, i quali forniscono un servizio delicato e importantissimo». Dunque, sarà sentita anche l’assistente sociale che ha in carico il caso del ragazzino. «L’affidamento del servizio - spiega ancora Moioli - avviene attraverso le assistenti sociali sul territorio: è loro compito controllare e verificare il servizio. Parleremo anche con l’assistente sociale che ha la responsabilità del caso. Sono sconvolta e sconcertata, perché capita che ci siano inefficienze ma mai mi sarei aspettata una cosa del genere. Ho detto ai miei di dare tutto il sostegno psicologico alla famiglia e ora con il direttore generale stiamo lavorando per assumere tutti i provvedimenti necessari».
E proprio la famiglia del 13enne esce inevitabilmente scossa dalla vicenda. La madre del ragazzino, in particolare. È stata lei, infatti, a insospettirsi dopo aver trovato sul cellulare del figlio, poco più che un bambino e con problemi di apprendimento, alcuni sms che inequivocabilmente lasciavano intendere che il rapporto tra l’insegnante e lo studente si era trasformato in una vera e propria relazione intima. Così, è partita la denuncia. E, martedì mattina, è scattato il blitz dei carabinieri. I militari hanno trovato l’educatrice in atteggiamenti «sconvenienti» con il minore. Lui - che tra non molto compirà 14 anni - ha provato a spiegare che i rapporti sessuali avvenivano con il suo consenso, ma la donna è stata arrestata ugualmente.
La legge, infatti, considera violenza sessuale qualunque rapporto con adolescenti che non hanno ancora compiuto 14 anni, mentre l’età del consenso sale a 16 anni se la persona adulta in causa ha qualche forma di autorità sul minore.

Come è avvenuto in questo caso.

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