«Non sono ragazzi perduti. Ragazzi sperduti, questo sì: con alle spalle situazioni familiari spesso drammatiche. Ma in quasi tutti loro ho letto la volontà e la possibilità di trovare una strada diversa». Renato Farina, parlamentare del Pdl, ieri ha visitato il Beccaria. E dal carcere minorile milanese è uscito con un taccuino pieno di appunti e con una sensazione di stupore. «Mi aspettavo - racconta - una struttura molto migliore, mentre è invece asfittica e inadeguata. Ma temevo invece di incontrare una situazione più degradata sul piano umano. Sono ragazzi in larga parte stranieri, o immigrati di seconda generazione, privi di punti di riferimento: ma anche per i ragazzi italiani il retroterra familiare appare spesso inconsistente. Eppure, tranne poche eccezioni, ce la vogliono fare».
Per questo Farina ha deciso di presentare una interpellanza parlamentare chiedendo al ministero dell a gIustizia di prendere iniziative contro il sovraffollamento della struttura che rende impraticabili percorsi concreti di recupero e che a volte costringe persino i ragazzi a stare chiusi nelle celle.
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