Luca Pavanel
Il Coro di voci bianche de laVerdi compie i suoi primi quindici anni, con un concerto di Natale all'Auditorium di Milano, domani sera in largo Mahler. I piccoli pionieri saliti sul podio - correva l'anno 2001 quando nacque la primissima formazione - ormai saranno già laureati, magari da un pezzo, e camminano nel mondo. Oggi, questa formazione vocale formata dai bambini e da un nucleo di ragazzi fino ai 18 anni, (usati per parti diverse) di strada ne ha fatta ed è una delle più attive in città e dintorni. Come tutti i Natali si ripresenta a celebrare a suo modo, proponendosi, anche questa volta, in maniera non banale, attraverso un repertorio di brani, cantate e song di autori storici e non solo.
Del resto una vocazione meno «pop» ma più impegnata, nella scelta dei programmi, questo Coro l'ha subito manifestata, dall'anno dell'esordio in Auditorium: nel 2004, infatti, ha portato in scena, sotto la direzione del compianto Romano Gandolfi, i Carmina Burana di Carl Orff (partitura che ha affrontato in altre occasioni). I milanesi l'hanno vista in azione a cielo aperto all'inaugurazione di Piazza Gae Aulenti e, ancora, alla presentazione del trailer del film documentario per l'Expo 2015 del regista Ermanno Olmi.
Da nove anni circa tutto è passato sotto la bacchetta del mezzosoprano Maria Teresa Tramontin - a lungo sotto la direzione di Gandolfi - lei che ha firmato anche la scaletta di partiture che si potranno ascoltare mercoledì a partire dalle ore 20.30, per circa un'ora e un quarto (ad accompagnare sarà il pianista Pietro Cavedon, che svolge attività concertistica e da Camera).
Un programma perlopiù anglosassone, tra i sedici nomi si rintracciano, per così dire, pochi «stranieri». La serata-concerto parte con un titolo che quasi quasi si può considerare un'opera, per concezione e difficoltà (durata 25 minuti). Si tratta di A Ceremony of Carols, un lavoro scritto dall'autore del '900 Benjamin Britten. «Sì, in effetti è quasi come un'opera - fa eco il Maestro di Coro Maria Teresa Tramontin, raggiunta telefonicamente in una pausa fatta durante le prove -. Esistono due versioni, noi eseguiremo quella per voci e arpa, che verrà sostituita dal pianoforte». Il brano, che l'autore ha scritto nel 1942 mentre stava attraversando l'oceano Atlantico per rientrare in Inghilterra, apre con una «processione», i primi suoni richiamano nettamente il gregoriano. Lo spettacolo di musica e coro finirà allo stesso modo con una Recession. Di più.
Interessante anche un autore come John Rutter (che ha da poco compiuto i 71 anni): del suo repertorio ci sono i pezzi Angel's Carol e Star Carol. «E qui, su questo ultimo pezzo, entra in campo anche il piccolo coro dei ragazzi», fa sapere il Maestro.
In una sequela a suon di botta e risposta tra voci maschili e femminili.Da tener presente Mille cherubini in coro, firmato da Franz Schubert, che insieme a Bizet e Saint Saens, rappresenta la quota degli autori non anglosassoni.
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