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Votare in una Milano deserta? La paura è più forte del Pd

di Alberto GiannoniIl governo vuol aprire le urne in una Milano deserta? Pare proprio di sì. Il 5 giugno, infatti, è la sempre più probabile data delle elezioni amministrative che interesseranno le più importanti città italiane: Roma, Napoli, Torino, Bologna; e naturalmente Milano. Se questa indiscrezione - finora non smentita - fosse confermata dal «bollo» del governo, significherebbe che il primo turno delle Comunali sarebbe fissato a ridosso di un «ponte». E che i (molto probabili) ballottaggi saranno celebrati il 19 giugno. A scuole ampiamente chiuse. La sola ipotesi ha fatto drizzare le antenne a molti, politici e non. Di fronte a una crescente disaffezione dalla politica, infatti, si dovrebbe andare in direzione opposta. Gli elettori sono cambiati, hanno meno voglia di votare. L'astensionismo è un fenomeno epocale che richiederebbe un impegno diretto a risvegliare la partecipazione. Eppure nella «stanza dei bottoni» ce la mettono tutta sì, ma per tenere la gente lontana dalle urne. E sembrano poco intenzionati ad ascoltare chi chiede una data diversa. Il primo a lanciare un appello a Roma in questo senso è stato Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra. La azzurra Mariastella Gelmini è intervenuta. E ieri anche Corrado Passera si è pronunciato: «Sarebbe molto grave», ha detto a proposito delle indiscrezioni sulla data. «Fissare il ballottaggio il 19 giugno, quando molti elettori potrebbero essere fuori città - ha spiegato - pregiudicherebbe fortemente un'ampia e diffusa partecipazione democratica dei cittadini». È chiaro che votare in una Milano deserta sarebbe uno schiaffo ai tanti che hanno voglia di partecipare, quelli che hanno riempito due teatri solo una settimana fa.

Ora il governo viene da una doppia «coincidenza», in cui ha dato l'impressione di ascoltare i consigli di Parisi: prima sulla nomina del questore e poi sul sito Expo. Se facesse lo stesso sulla data del voto, il Pd dimostrerebbe di avere a cuore la democrazia più di quanto non abbia paura di perdere.

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