All'inizio chissà che cosa devono aver pensato alcuni studenti fuoriclasse del Conservatorio coinvolti nel progetto: «Dove ci vogliono mandare? Un concorso? Ah, un festival...». Poi, spiegata meglio la situazione, forse la reazione per qualcuno deve essere stata più o meno questa: «Che cosa? Andiamo a suonare a un talent show in una casa di riposo... Mai successo!». Già, proprio così: X-Factor, versione rivista e (molto) corretta, è arrivato anche a Casa Verdi, l'istituto che si trova in piazza Buonarroti a Milano e che, dai tempi del melodramma, accoglie decine tra musicisti e cantanti di una certa età. «Perbacco, segno dei tempi», si dirà. Del resto come negarlo: il format delle gare musicali, e non solo, in maniera lenta ma inesorabile ha finito per infiltrarsi un po' dappertutto, raggiungendo persino il suddetto ente fondato nel 1899 dall'operista Giuseppe Verdi; con una produzione, va precisato, che con l'originale tv però non c'entra.
A partire da domani fino a novembre, dunque, le vecchie glorie ospiti del centro saranno arbitri di una sfida che coinvolge i 21 giovanissimi esecutori primi classificati al Premio del Conservatorio di Milano 2016: diciotto concerti aperti al pubblico a un prezzo a dir poco simbolico, al giovedì pomeriggio all'ora molto inglese del tè.
Dietro alla curiosa trovata che ha stupito non pochi, c'è il presidente della Società del Quartetto, l'avvocato Antonio Magnocavallo, che fino all'anno scorso ha presieduto la celebre casa per la terza età: «Ho voluto realizzare questo riconoscimento dedicandolo a Sergio Dragoni (che fu presidente del Conservatorio milanese, benefattore di Casa Verdi ed esponente del Quartetto, ndr) spiega ; cercando di legare un po' tutto; poi il nostro direttore artistico Paolo Arcà ha avuto l'idea di coinvolgere tutti i musicisti-vincitori e Francesca Moncada ha suggerito la formula degli ospiti-giudici». Dopo l'ok arrivato da Cristina Frosini, neodirettore del Verdi, si è preceduto alla formazione della giuria. Si mettano da parte i primi piani su Pelù, i sorrisi di Nina Zilli e le battute di Elio delle Storie Tese visti ai talent del piccolo schermo. In questo caso tutta un'altra cosa: in cattedra saliranno star piccole e grandi della classica del secolo scorso. «Un membro degli esperti ha 90 anni, ma è lucidissimo assicurano -. La media è più giovane, siamo sui settantacinque». Dalla cantante lirica-contralto all'ex violinista dell'orchestra del Teatro Regio di Torino, alla prima viola della Scala. Otto Maestri dall'esperienza più che certificata.
Tra i concorrenti pianisti, violinisti e persino un fisarmonicista. «Il vincitore si aggiudicherà mille euro e un concerto fuori stagione per la Società del Quartetto», aggiunge Magnocavallo. L'altro ingrediente che apparenta questo show a quelli tv è che, probabilmente, verrà immortalato: un'emittente, al momento top secret, si starebbe muovendo per realizzare un documentario. «Gli anziani devono stare coi giovani e i giovani con gli anziani - conclude l'avvocato - lo dice il dettato delle scienze sociali attuali». Un'equazione che dimostra che una casa di riposo può non essere un luogo per forza lento e noioso, anche se è evidente che l'istituto di piazza Buonarroti è un po' un caso a sé.
Per dirne una, anni or sono fece richiesta di ammissione uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, Sviatoslav Richter. «Vengono organizzati recital e feste e tra i vicini di stanza possono nascere degli amori raccontano -. E soprattutto c'è sempre lo sforzo di tener viva la musica che per tutti lì è stata una delle ragioni di vita».
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