Un camice bianco e un occhio nero. Siamo soliti vederlo sul palco di Zelig, nelle vesti di psicoanalista, livido per combattere contro le avversità della vita, del lavoro e lottare, povero disgraziato, contro le difficoltà quotidiane. Da stasera (martedì) fino al 21, Paolo Migone, nei panni del professore, calcherà la scena del Teatro Nuovo portando l'adattamento teatrale dell'omonimo bestseller dello psicologo, terapeuta, nonché consulente matrimoniale, John Gray intitolato «Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere».
Il libro sui rapporti di coppia è un testo che contiene grandi e disarmanti verità che il professor Migone traduce immergendole in tanta comicità e raccontandole con quello spirito ironico e, a volte, anche un po' amaro. Il comico, cabarettista e disegnatore, infatti, nella sua analisi dei due sessi, sembra fare a volte il tifo per le donne perché «le donne sono esseri più evoluti, più sensibili, curiose. Loro portano a termine la lettura del libro che leggono; noi, invece, siamo molto infantili e molto pigri. Donna contro uomo? Beh, 4-0 per loro».
Partendo da questo presupposto, si può immaginare come Migone abbia tradotto i concetti dello psicoterapeuta americano: «Ribadisco gli assunti che condivido pienamente con Gray - spiega Migone-, traducendolo con il mio linguaggio; il libro racconta del rapporto tra uomo e donna e di come, nonostante i tempi, non sia cambiato di una virgola. Uomo e donna si sono arroccati nelle loro posizioni, come dietro a delle trincee: l'argomento quindi è sempre attuale e non avrà mai scadenza. Le principali differenze tra i due sessi sono sostenute da esempi quotidiani nei quali gli spettatori si riconoscono facendo poi anche lo sforzo di comprendere anche il partner senza necessariamente irritarsi; durante lo spettacolo darò, quindi, dei buoni consigli alle coppie proprio per aiutarle a superare le avversità, evitando di fare il muso contro muso. Esiste anche un senso etico, proprio perché veicolo in modo divertente concetti di psicologia».
In effetti, Migone, col suo camice bianco e con le precise analisi che porta in scena, potrebbe essere davvero un analista. «A dire il vero, quando ero ragazzo avrei voluto studiare psicologia, ma poi dovendo andare fino a Padova, ho ripiegato su agraria, mettendomi a studiare le melanzane».
Divertente, molto realista, a volte spietato, Migone, che si è concentrato sulla differenza sostanziale tra uomo e donna dietro consiglio di Gino & Michele, ha in cantiere anche una novità. «Sto scrivendo la sceneggiatura di un film che vorrei interpretare con Carlo Neri, il regista di questo spettacolo; io e Carlo siamo cresciuti assieme e abbiamo la medesima matrice comica. Siamo in perfetta sintonia e ci bastano poche parole per improvvisare alla grande.
Sono entusiasta di questo mio progetto per il quale chiederò a Sergio Sgrilli e a Giovanni Cacioppo una collaborazione. Il testo racconta dell'azienda di mio padre, produttore di bidet che, dopo aver chiuso, passa il testimone al figlio che decide di cambiare oggetto puntando sui nani da giardino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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