Zona gialla: rischio caos. Per shopping e movida è già un "liberi tutti"

Vie del centro, Darsena e parchi strapieni Carabinieri: 71 multe per assembramenti

Zona gialla: rischio caos. Per shopping e movida è già un "liberi tutti"

Le prove generali della nostra vita sociale a partire da domani, primo giorno in zona gialla? Se come cartina al tornasole prendiamo gli assembramenti di questo fine settimana - e la raffica di sanzioni inflitte dall'Arma dei carabinieri tra la zona Garibaldi, Brera e l'Isola - sul versante sanitario sembriamo destinati a finire respinti e con perdite. E con l'estate alle porte non è certo un buon pronostico, visto che più il tempo è bello e caldo più si ha la tendenza naturale a rilassarsi e a dimenticare le cautele fondamentali che possono proteggerci dalla tanto scongiurata riscossa del Covid.

Tante le reazioni politiche critiche verso il sindaco Beppe Sala e la logica che guida il monitoraggio dei controlli da parte del Comune attraverso l'impiego della polizia locale: in troppi insistono di non vedere in giro i vigili in queste serate di assembramenti. E nessuno si spiega le folle di ieri nelle strade dello shopping, in particolare in Buenos Aires, e nei parchi. Tra loro anche Fabrizio De Pasquale, capogruppo a Palazzo Marino per Forza Italia. «Venerdì, fino alle 2 di notte, c'è stata una festa house nelle belle case occupate di piazza Santa Maria del Suffragio. I vigili sono stati chiamati ma non sono usciti - fa notare -. Anche lungo la Darsena i gruppi folti di ragazzi erano numerosissimi fino alla mezzanotte e vigili non ce n'erano. Perché se i locali sono costretti a chiudere, per assurdo gli autobar possono rimanere aperti». E De Pasquale conclude: «In vista delle riapertura bisogna trovare il sistema per fare tenere aperti i locali: evitare gli assembramenti con un po' di controlli è possibile. Per questo la presenza della Locale è decisiva: sveglia Sala!».

In realtà venerdì sera, pronti a far rispettare le regole anti assembramento, c'erano i carabinieri del Nucleo Radiomobile e quelli del Nucleo operativo della Compagnia Duomo intervenuti nelle classiche zone centrali della movida, anche dopo le tantissime segnalazioni giunte al 112 da parte dei residenti. Quindi pattuglie dell'Arma sono arrivate in Brera, tra corso Garibaldi, largo La Foppa, corso Como e via Porro Lambertenghi, ma anche in zona Buenos Aires, tra via Lazzaro Palazzi, via Panfilo Castaldi e via Tadino e infine in piazzale Archinto, all'Isola. Strade e piazze dove i carabinieri hanno identificato giovani che consumavano cocktail da asporto anche dopo l'orario del coprifuoco in palese conflitto con la normativa di contenimento del virus. Perlopiù studenti universitari tra i 20 e i 26 anni (oltre al titolare di bar, un locale che già era stato «beccato» aperto in orari proibirti e per il quale proprio per questo verrà proposta la chiusura) che alla fine delle identificazioni e delle sanzioni sono risultati in tutto 71.

Critico con il Comune anche il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: «A vedere le immagini del delirio collettivo di venerdì sera in Darsena pare che negli ultimi 14 mesi non sia successo niente. Senza coprifuoco nei luoghi della movida ci sarebbe lo tipo di affollamento concentratosi in così poche ore? Da domani saremo di nuovo in zona gialla e nessuno dovrebbe prenderla come un liberi tutti.

Sarà difficile considerando che il sindacoè il primo ad abbassare la guardia, impegnato com'è nel costruirsi un'immagine da influencer e non intensifica i controlli in città per paura di apparire antipatico e dispotico nei confronti del mondo giovanile a cui cerca di strizzare l'occhio».

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