Milleproroghe al giro di boa

RomaCon alcune modifiche dell’ultima ora e qualche assoluta novità inserita via maxiemendamento, il Milleproroghe è arrivato all’ultimo giro di boa. Ieri mattina il governo ha messo la fiducia sul provvedimento e oggi ci sarà la votazione nell’Aula del Senato. La legge passerà quindi alla Camera. Tra le novità emerse ieri, la conferma dell’emendamento Pd che riapriva i termini per i ricorsi dei precari, uno stop ai fondi stranieri sull’extra dividendo Parmalat e un aiuto alle Banche alle prese con la svalutazione dei crediti. E anche un cambiamento nel regime fiscale dei fondi di investimento.
Con la modifica introdotta ieri, il reddito generato dal fondo sarà tassato solo al momento dell’effettiva percezione da parte del sottoscrittore. Attualmente, invece, la tassazione avviene con il credito della maturazione, in base al quale la società annualmente, a titolo di imposta definitiva, un ammontare pari al 12,5% sul risultato annuo conseguito dal fondo.
Per quanto riguarda i precari, è stata prorogata a tutto il 2011 la norma del collegato lavoro che fissava i termini per le impugnazioni dei licenziamenti. Su Parmalat, una norma introdotta dal governo nega la possibilità di modificare la clausola concordataria, che prevede l’obbligo di distribuzione degli utili agli azionisti per una percentuale non superiore al 50%. Un modo per bloccare i fondi stranieri che hanno chiesto un extra dividendo) e per permettere al management di contare sul tesoretto di 1,4 miliardi di euro accumulato grazie alle transazioni con le banche. I fondi hanno annunciato che confermeranno la richiesta di modifica della clausola.
Novità anche per le banche, alle prese con i vincoli di Basilea 3, che rischiavano di penalizzare le italiane. Le imposte anticipate iscritte nei bilanci, relative a svalutazioni di crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile, sono trasformate in crediti. Non ci sarà invece l’aumento della soglia del tasso di interesse d’usura, denunciata dalle opposizioni. Altri ritocchi riguardano i fondi per lo spettacolo, con stanziamenti selettivi per gli enti lirici e le quote latte, con la conferma della proroga di sei mesi per il pagamento delle multe ma un taglio drastico delle risorse a disposizione: dai 30 milioni delle bozze del maxiemendamento a 5 milioni di euro.

Confermate le altre misure, dall’euro di rincaro per i biglietti del cinema, alla possibilità data alle regioni di aumentare le addizionali sui carburanti in caso di calamità, il ritorno della social card e anche la sospensione fino al 31 dicembre delle demolizioni delle prime case abusive campane.

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