Dalla Miller a Mills Per i vip spiati pronti 20 milioni di risarcimento

Per cinque anni hanno negato, smussato, rimpallato, ridimensionato. Le inchieste interne prontamente promesse dai boss del ramo inglese dell’impero Murdoch ammettevano solo che qualche collaboratore «bricconcello» si era spinto troppo oltre con la fame di scoop. Ma la dichiarazione diffusa nelle scorse ore da News International, il ramo del gruppo australiano che possiede il tabloid incriminato, spazzano via cinque anni di alibi: la prassi di intercettare le segreterie telefoniche dei Vip doveva essere ben più estesa e sistematica tra i redattori del News of The World se Murdoch ha deciso di alzare bandiera bianca. Il comunicato dell’editore parla di «scuse senza riserve ed ammissione di colpa» verso alcuni degli intercettati e di «uno schema di risarcimenti» da concordare. L’accordo sarebbe stato proposto a otto persone, tra cui, pare, l’attrice Sienna Miller, l’ex ministro Tessa Jowell con l’ex marito, avvocato David Mills, il giornalista sportivo Andy Gray, poi licenziato da Sky Sports Football per i commenti sessisti. Si parla di risarcimenti fino a centomila sterline ciascuno. E Murdoch avrebbe messo da parte un tesoretto di 20 milioni di sterline per placare qlmeno alcuni dei Vip spiati. Ma forse è solo l’inizio. Perché le intercettazioni condotte dall’investigatore Glenn Mulcaire, che è stato arrestato e ha ammesso di aver spiato alcuni collaboratori dei Reali britannici, sarebbero andate avanti per anni.
Il bubbone è scoppiato proprio con l’arresto, nel 2006, del detective e di Clive Goodman, il giornalista del News of the World specializzato nel seguire il gossip sugli inquilini di Buckingham Palace. Da lì è iniziato il domino delle rivelazioni su tante esclusive del tabloid, frutto più di un lavoro da 007 che da giornalisti. Uno dopo l’altro si è scoperto che tra gli «ascoltati» a tradimento ci sarebbero state anche la modella Elle MacPherson, il sindaco di Londra Boris Johnson, l’ex moglie di Paul McCartney Heather Mills, il calciatore Paul Gaiscogne, parlamentari e i principini Harry e William.
A complicare la vicenda, c’è il risvolto politico. A gennaio 2007, indebolito dallo scandalo, si licenzia Andy Coulson, il direttore di News of the World. Ma non resterà disoccupato a lungo: neanche due mesi dopo David Cameron, allora solo leader dell’opposizione conservatrice, lo assume come direttore della comunicazione del partito. I giornali inglesi fanno presto a fare due più due: Cameron paga il debito con Murdoch per l’appoggio elettorale. A fine 2010, diventato ormai portavoce del premier Cameron, Coulson viene interrogato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sulle intercettazioni. Ed è costretto a dimettersi.

Con l’apertura di altre due inchieste e l’arresto, martedì scorso, di un caporedattore del tabloid, il gruppo di Murdoch deve aver capito che per evitare il peggio doveva fare mea culpa e uscire dall’accerchiamento. Ma forse è tardi. Molti dei Vip, dopo cinque anni di muro contro muro, potrebbero non accontentarsi delle scuse e portare la propria rabbia in tribunale.

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