Dopo Bormio anche Wengen, finalmente si può parlare di Bode Miller solo per le vittorie e non per le esternazioni, a volte deliranti, spesso divertenti e intriganti, che rilascia a chi, comunque vada la gara, vuole intervistarlo. Perché Bode è Bode, a trentanni resta un personaggio anche se non vince. Perché Bode è unico, Bode scia in un modo che solo lui sa come fa a stare in piedi con il busto completamente arretrato, le braccia lungo i fianchi e non in avanti, gli sci scarichi
Già come fa? Ha piedi buoni, ha quel talento incredibile e indomabile e inimitabile che solo la natura può regalare e il suo fisico supportare. Ha quell'estro che nessuno è mai riuscito a imbrigliare e che quest'anno finalmente non deve rendere conto a nessuno, perché Bode ha deciso di fare per conto suo, di liberarsi dalle regole della squadra e di crearne una sua personale, Bode American Team, a sue spese, con tecnici di suo gradimento.
Già alla prima gara di Soelden, dove aveva chiuso il gigante al 5° posto, Miller era parso molto più concentrato e motivato del solito, ma i risultati poi non erano stati esaltanti, complicati anche da qualche botta di sfortuna, come ad esempio la perdita di piastra e attacco degli sci mentre scendeva nel gigante dell'Alta Badia: solo lui, appunto
La prima vittoria della stagione è arrivata a Bormio, nella discesa del 29 dicembre. Più che una vittoria un trionfo, perché quando Bode non sbaglia per gli altri è davvero dura batterlo. Ieri a Wengen la storia si è ripetuta, il secondo, Didier Cuche, perde 65/100, che non sono pochi, considerando poi come lo svizzero fosse andato forte venerdì nella gara della supercombinata e come ci tenesse a vincere sulle nevi svizzere.
Miller adora la discesa di Wengen, già vinta l'anno scorso, e le sfide più difficili. Per quanto possa sembrare un tipo superficiale e un po' scansafatiche, è uno che studia nei minimi dettagli ogni fase della preparazione e della gara, dai materiali alle linee. Lo fa a modo suo, ad esempio facendo ricognizioni velocissime o allenamenti mirati solo sulla qualità. Per i materiali poi ogni cosa deve essere discussa in modo quasi maniacale con tecnici di sua fiducia.
Il mondo dello sci non può che esultare per i successi di Miller, che rendono la coppa del mondo molto più divertente: dopo l'infortunio di Svindal sembrava infatti che per Raich dovesse essere una passeggiata, ma con Bode tornato ad andare forte anche in slalom, e quindi a fare punti in supercombinata, non sarà così. Raich ora ne ha 690, Bode 611 e ora si va a Kitzbuehel, gara che Miller non ha mai vinto e che non dovrebbe mancare dal palmarès di un grande discesista come lui è. Lo attendono superG, discesa, slalom e combinata. Se l'ispirazione sarà la stessa di Wengen per gli altri sarà dura.
Per l'Italia-Alto Adige una giornata positiva ieri, con sei atleti a punti ma nessun acuto: Sulzenbacher è 8° e chiude per la quinta volta in cinque gare fra i top 11. Seguono Staudacher 13°, Heel 15°, Fill 22°, Fischnaller 28° e Innerhofer 30°.
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