Minacce, Roma rimette Ordine su Genova

Minacce, Roma rimette Ordine su Genova

(...) Neppure questa volta l’intervento arriva dalla sede genovese e ligure dell’Ordine dei Giornalisti o della Federazione Nazionale della Stampa, il sindacato unico di categoria. L’agenzia inoltra «ai colleghi e a tutta la redazione la sentita solidarietà del Consiglio nazionale dell`Ordine dei giornalisti e del presidente Lorenzo Del Boca». Appunto, il Consiglio nazionale e il presidente nazionale, cui va il più sincero ringraziamento della redazione. Da Genova invece tutto tace.
«Si tratta - commenta l’ordine nazionale dei giornalisti - di un ennesimo atto intimidatorio rivolto a colleghi che adempiono puntualmente al loro lavoro al servizio del cittadino assolvendo al dovere costituzionale loro imposto di informare i lettori. Anche questa intimidazione non riuscirà a imbavagliare la libertà di stampa e non impedirà alla testata di continuare ad esercitare puntualmente il diritto di cronaca». Pochi istanti più tardi il comunicato rivolto a Francesco Guzzardi, al caporedattore Massimiliano Lussana, e a tutti i colleghi, viene pubblicato in primo piano sulla home page, la prima pagina, del sito dell’Ordine. Anche in questo caso, di quello nazionale. Da Genova, silenzio.
Alle 18.41 anche l’Ansa rilancia il comunicato dell’Ordine. La redazione dell’Ansa di Roma, naturalmente. Mentre occorre attendere ancora qualche minuto perché telefoni il primo collega genovese (di un’altra agenzia di stampa ancora) a chiedere informazioni su cosa sia successo. Oggi (cioè ieri per chi legge, non è successo niente. È successo tutto martedì scorso. E da mercoledì bastava leggere il Giornale per sapere ogni dettaglio. Per sapere ad esempio, che c’è stata (ed è ancora in corso, nei prossimi giorni pubblicheremo tutto) una catena di solidarietà. Alla quale hanno aderito moltissimi lettori con ogni mezzo. E anche diversi politici. Diversi, Marta Vincenzi compresa, ma non tutti. Neppure molti, per la verità. Mancano ancora all’appello in tanti, e tra questi soprattutto quelli che pur essendo di centrosinistra raccolgono spesso da queste pagine complimenti e riconoscimenti quando li meritano. Mancano, ovviamente, quelli che per primi si sarebbero dovuti schierare. I colleghi dell’Ordine e del sindacato.
Il comunicato di ieri conferma quello che sospettavamo. In Liguria i giornalisti non sanno leggere. Non sanno, non riescono proprio a leggere Il Giornale.

È già grave così, sarebbe troppo grave pensare che pur consapevoli dell’accaduto, non vogliano saper scrivere due righe per noi. Per fortuna a rimettere Ordine ci hanno pensato i colleghi di Roma. Che ringraziamo ancora.

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