Minaccia il suicidio: salvata dagli agenti

La donna si barrica in casa e punta il coltello alla gola di un poliziotto. Bloccata dopo tre ore

Fuori di testa, si barrica in casa, minaccia di togliersi la vita, poi tiene in «ostaggio» un poliziotto, gli punta un coltello alla gola, alla fine viene fermata e disarmata da altri agenti. Serata al cardiopalma quella di martedì in via Quirino Majorana, a Marconi. Tutto inizia alle sei del pomeriggio quando Marisa (è un nome di fantasia), 39 anni, già da tempo in cura al centro d’igiene mentale del Forlanini, chiama il commissariato San Paolo. Prima dice di volere denunciare dei maltrattamenti, poi piange e ammette che sta per uccidersi con un grosso coltello da cucina. Il sottufficiale di turno inizia a parlarle, prova a convincerla a desistere, le dice di stare tranquilla che, se vuole, lui è pronto a raggiungerla e ad aiutarla a risolvere i suoi guai. Quaranta minuti di conversazione durante i quali dal centralino riescono a «bloccare» la telefonata e a rintracciare l’utenza e l’indirizzo dell’abitazione. Pochi attimi e lo stesso sottufficiale, altri due colleghi e due agenti, sono sul posto. Marisa vive in un appartamento al piano terra, salone, camera e cucina divise da un lungo corridoio. I poliziotti scavalcano il muro di cinta del terrazzino. La convincono a farli entrare da una portafinestra. Il resto è tutto sbarrato: le inferriate chiuse, la porta blindata serrata. I cinque sono dentro. La donna ha in mano il coltello, se lo punta alla gola: «Mi ammazzo, non mi fermate». Quelli cercano in tutti i modi di tranquillizzarla. Le tolgono il coltello. Ma quando lei intravede dalla finestra il medico di guardia, dà di nuovo in escandescenza e afferra una seconda lama nascosta sotto un cuscino. «Mia sorella - racconterà poi il fratello - domani (oggi, ndr) deve essere ricoverata. Ma non ne vuole sapere». Marisa vuole che solo un poliziotto rimanga con lei. È Michele C., 13 anni di servizio, sposato e padre di 3 bambini. Il sottufficiale accompagna i colleghi - Alceste D., Alberto P. , Carmelo N. e Edoardo G. - alla porta, fa finta di dare le mandate, invece la lascia socchiusa. La squadra ha la prontezza di accordarsi: Carmelo e Edoardo rientreranno dal terrazzo; non appena Michele riuscirà a fare passare la donna nel corridoio all’altezza della cucina, quelli la bloccheranno. Venti interminabili minuti in cui Michele resta solo con la donna.

Quella lo minaccia, gli punta il coltello addosso. Lui, indietreggia, quando pure lei è davanti alla cucina, i poliziotti fanno irruzione e, finalmente, la bloccano. Sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio, Marisa è ora al Forlanini.

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