da Milano
E alla fine i fondi dissero no: lassemblea dellEni (che ha approvato un dividendo di 0,90 euro) ha seguito ieri il copione previsto, con Vittorio Mincato che ha tirato le somme di una gestione che ha visto la società diventare un protagonista dei mercati petroliferi e con i fondi di investimento che hanno manifestato il loro malumore per i cambiamenti al vertice votando contro il nuovo cda. «Le maggiori soddisfazioni le ho avute negli ultimi 15 giorni» ha detto Mincato, ricordando gli attestati di stima che gli sono arrivati dopo la mancata riconferma: «Non è l'ad che fa grande l'Eni ma è l'Eni che fa grande l'amministratore delegato» ha aggiunto rivendicando di aver portato l'azienda «a diventare la più piccola delle grandi majors petrolifere e non più la più grande delle piccole».
Il commiato di Mincato in assemblea è stato breve - poco più di due pagine di testo - pronunciato con molte interruzioni. L'addio, dopo quarant'anni di lavoro, ha rispecchiato la sobrietà del personaggio, ma neanche un capo azienda abituato a governare la prima società italiana e sesto colosso petrolifero mondiale, ha saputo nascondere fino in fondo la sua commozione. Mincato ha ricordato i risultati da record di questi sei anni e ha ringraziato «l'azionariato tutto, Tesoro, fondi di investimento, piccoli azionisti, di avere avuto fiducia nella squadra che ho guidato e di aver generosamente premiato il titolo che, ha raddoppiato il suo valore in questi sei anni di mia gestione. Al nuovo cda e, in particolare, a Paolo Scaroni che mi sostituirà nel ruolo di capo azienda auguro di continuare a mietere i successi che l'Eni ha realizzato in questi ultimi dieci anni».
Nel corso dellassemblea Mincato ha però anche ricordato che l«Eni è a rischio scalata, occorre che ci sia dato il tempo per crescere ancora per non essere digeribili. Le dimensioni? Il doppio di oggi. LEni può arrivare a 140 miliardi senza aumenti di capitale se la società è ben gestita, ha risorse industriali e finanziarie per farlo». Quanto a Snam Rete Gas, «non mi sembra peregrina l'idea che ci sia un occhio di riguardo agli azionisti Eni» nella prossima vendita di azioni Snam.
Il futuro personale di Mincato è alla presidenza delle Poste: «Mi è stato proposto dal Tesoro di dare impulso alla quotazione in Borsa di Poste italiane. Per questo - ha aggiunto - ho accettato l'incarico che non comporta deleghe sulla gestione».
Ma i fondi non hanno mancato di manifestare il loro scontento: «Confermiamo alta stima a Scaroni, ma riteniamo complessivamente che il nuovo cda sia indebolito dalla mancata riconferma di uomini come Mincato e Moscato» ha detto un rappresentante di Nextra, «non sono chiare le ragioni della mancata riconferma dellamministratore delegato» ha aggiunto un rappresentante del Sanpaolo Imi.
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