Mini-taglio dell’Ici, la beffa di via Giolitti

Claudia Passa

Se non è un bluff, sembra averne tutto l’aspetto. Prima ancora delle elezioni amministrative, prima che le urne abbiano quindi decretato il successo o la sconfitta dell’uscente inquilino del Campidoglio, molto prima che possa parlarsi dell’entrata in vigore della mini-riduzione sull’Ici annunciata da Veltroni (dopo aver inveito contro Silvio Berlusconi che l’imposta sulla prima casa voleva abolirla del tutto), l’artiglieria propagandistica messa in campo dall’amministrazione capitolina rischia di sciogliersi come neve al sole non appena gli inquilini degli immobili comunali si accorgeranno di cosa sta accadendo negli uffici del catasto. A loro insaputa, a quanto riferiscono alcuni degli interessati.
La questione merita di essere raccontata. Prendiamo ad esempio il caso della signora Marisa G., inquilina di uno degli appartamenti di proprietà del Campidoglio a via Giolitti. Decisa a riscattare la casa in cui vive e ad acquistarla alle condizioni riservate agli affittuari, appena avviate le pratiche per il rogito e per il passaggio di proprietà la signora si accorge che la categoria catastale del suo appartamento con vista sui binari di Termini è balzata in un sol colpo da «A4» (abitazione popolare) a «A2» (abitazione civile). La rendita catastale è aumentata da 1.124,58 euro a 1.771,45 euro, il valore formale dell’immobile da circa 110mila euro a oltre 170mila euro. Di conseguenza l’ammontare dell’Ici – imposta calcolata sulla base delle rendite catastali - è schizzato in avanti, già a partire da quest’anno, di circa 400 euro («da circa 600 euro a circa 1.000 euro», spiega la signora). Un aumento vertiginoso sul quale il mini-sconto veltroniano che verrà (a partire dal 2007) avrà un’incidenza di pochi euro.
Ricapitolando: pochi spiccioli di tasse comunali in meno dal 2007, 400 euro in più da subito. E non si tratta di un caso isolato: «Siamo in tanti in questa situazione – spiega la diretta interessata - e il bello è che del cambio di categoria catastale io l’ho saputo solo quando ho avviato le pratiche per l’acquisto dell’appartamento». È in questo clima che dai cittadini viene vissuta con apprensione l’intenzione della sinistra di «rivedere» gli estimi catastali («così l’Ici sarà triplicata», avvertì Berlusconi). Non solo. Tornando al caso specifico da cui siamo partiti a far discutere è la nuova classificazione catastale degli immobili comunali di via Giolitti: ovvero la categoria «A2», a un passo dalla fascia di lusso definita «signorile». «L’assegnazione di un appartamento a una categoria – spiegano gli addetti ai lavori – dev’essere vincolato alla rispondenza a certe caratteristiche». Nel caso di via Giolitti gli inquilini interessati puntano il dito contro il contesto degradato in cui gli appartamenti si trovano. «L’aumento del valore catastale degli immobili – spiega Federico Mollicone, capogruppo di An in I municipio – non ha effetto sul valore reale, che dipende dalle caratteristiche degli appartamenti e dal contesto in cui sono situati.

L’unica certezza è l’aumento dell’Ici, che a differenza del mini-sconto elettorale di Veltroni avrà effetti immediati sulle tasche dei cittadini e durerà almeno 10 anni, quanto dura il divieto di vendita per chi esercita il diritto di prelazione».

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