Roma - In Finanziaria mancano i soldi del contratto dei pubblici dipendenti, e i sindacati si preparano allo sciopero. Né ci sono risorse per stabilizzare l’esercito dei precari (350mila) della pubblica amministrazione. Ma almeno per una pattuglia di «precari storici», quelli dell’Isfol, la legge Finanziaria rappresenta una vera e propria epifania. Per i 350 dipendenti a tempo determinato dell’Isfol - l’istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, che fa capo al ministero del Lavoro - la possibilità del posto fisso è arrivata con l’articolo 63 della legge finanziaria: la norma prevede infatti lo stanziamento di 30 milioni di euro l’anno, nel triennio 2008-2010, per consentire sia il funzionamento dell’ente che la stabilizzazione dei precari. Precari che rappresentano la stragrande maggioranza dei dipendenti Isfol, solo un centinaio dei quali è assunto a tempo indefinito. Per un ente pubblico, destinato a elaborare studi e ricerche per le politiche attive del lavoro, e l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, si trattava diuna situazione molto imbarazzante. Il caso Isfol era stato sollevato dal Giornale nel marzo scorso, con la notizia - davvero sconcertante - dell’arrivo degli ispettori del ministero del Lavoro alla sede romanadell’istituto, che fa capo al medesimo dicastero. Parte dei circa 250 «co.co. co» dell’istituto non avevano visto, a marzo, ancora una lira di retribuzione. Insomma, un caso imbarazzante, che Cesare Damiano è riuscito a tamponare, convincendo il ministro dell’Economia Tommaso Padoa- Schioppa a dirottare verso l’Isfol 30 milioni l’anno, per tre anni, dal Fondo occupazione. Naturalmente, siccome in Italia nulla è semplice, anche le procedure di regolarizzazione di precari Isfol sono molto complicate. I 265 dipendenti che lavorano all’istituto da tempo immemorabile senza assunzione definitiva - ci sono precari anche da oltre 12 anni - sono stati dichiarati «illicenziabili » anche se non formalmente in organico: per loro è stato previsto un concorso d’assunzione, il cui bando sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di domani, 5 ottobre. Invece, i 238 «co.co.co.» dell’istituto passano a un contratto a tempo determinato, con la possibilità di partecipare al concorso e coprire i posti lasciati liberi dagli «illicenziabili». Il caso Isfol era giunto sul tavolo della segreteria dei Ds, partito in cui milita Cesare Damiano, dopo una segnalazione dell’eurodeputato Nicola Zingaretti, fratello di Luca (il popolare protagonista della serie televisiva «Il commissario Montalbano ») e parente di un dipendente dell’istituto.
«Abbiamo ritenuto inaccettabile - dice ora il sottosegretario al Lavoro, Antonio Montagnino - che 350 precari continuassero a vivere nell’incertezza. L’Isfol ritorna così alla normalità». In attesa che il governo trovi una soluzione per gli altri 350mila dipendenti precari dell’intera Pubblica amministrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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