Il ministro «accoglie» la proposta Scandroglio: «Tagli alle superpensioni»

Proprio toglierle no, ma almeno ridurle. È quanto ha promesso di fare la ministra dalla lacrimuccia, Elsa Fornero, che ha risposto alla richiesta del deputato genovese Michele Scandroglio, coordinatore ligure del Pdl, di non prendersela solo con i poveracci, ma di togliere almeno qualcosa anche ai «pensionati di lusso», ai «boiardi di Stato» che incassano supervitalizi e chiedono sacrifici agli italiani. E lo stesso Scandroglio vuole crederci, provare a darle fiducia. «La garbata e competente ministro Fornero ci ha voluto rassicurare sulla certezza del Governo sul tema della equità e ci ha comunicato di avere accolto la nostra richiesta di intervenire sulle pensioni d'oro attraverso una proposta di riduzione del 25% delle superpensioni e del suo impegno ad intervenire in tutti gli ambiti anche costituzionali dove i privilegi sono smaccati», conferma l’onorevole ligure.
Che poi fa la lista di chi dovrebbe subire i colpi di accetta. «Le pensioni d'oro di Mauro Sentinelli, 93.000 euro al mese (telefonia), Alberto Depretis 52.000 euro al mese (telefonia), Mauro Gambaro 52.000 euro al mese (finanza), Alberto Giordano 43.000 euro al mese (finanza), Ivano Sacchetti 29.500 al mese (finanza), Federico Imbert 43.000 al mese (finanza), Rainer Masera 18.400 al mese (banchiere), Pierdomenico Gallo 18.000 mese (banchiere), le tre pensioni di Romano Prodi per 14.500 euro al mese, le due di Giuliano Amato per 31.000 al mese, le due di Lamberto Dini 25.000 al mese come banchiere più le indennità per un totale di 44.000, e di Carlo Azelio Ciampi 34.000 mese come banchiere più indennità per un totale 53.000 mese, lasciano interdetti - snocciola nomi e cifre Scandroglio -. Questi dati sono tratti dal settimanale l'Espresso e mi auguro siano una esagerazione giornalistica. Ma purtroppo temo non sia così. Siamo di fronte ad una situazione insopportabile quando stiamo trattando di indicizzare le pensioni da meno di 1000 euro al mese. Abbiamo chiesto al Ministro di farci avere i dati reali sul sistema pensionistico delle cosiddette pensioni d'oro, comprese quelle che percepiscono i membri del Governo».
Ora il deputato attende risposte. Ma è pronto ad aspettare la ministra al varco. «Se nel testo da approvare non si confermerà a quanto promesso ci troveremmo di fronte ad uno strano senso della giustizia del Governo - avverte Scandroglio -. Ho visto finalmente accolta la mia richiesta di mettere mano ad un contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro che riduca queste inaccettabili condizioni di privilegio alla stregua dei normali cittadini.

Chiederò al Segretario Alfano di verificare se in assenza di azioni forti in questa direzione si possa ancora intravedere nell'azione del Governo Monti quelle condizioni di rigore, sviluppo ed equità, che avevano certamente fatto si che il nostro sostegno fosse convinto e leale».