da Milano
La sinistra agita una nuova «piazza»: quella degli immigrati. Ad alzare la voce, ieri sera, è stato il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero. «È ora che gli immigrati facciano sentire la loro voce e diano vita a una manifestazione per spiegare fortemente le loro ragioni». La sfuriata dellesponente del Prc è arrivata ieri al termine di un incontro alla Camera del lavoro di Milano con alcuni rappresentanti dei lavoratori immigrati. Solo nel capoluogo lombardo sono 33.000 le domande di ingresso con decreto flussi presentate dal 14 marzo al 21 luglio scorso, mentre le pratiche di ricongiungimento presentate sono più di 2.000. «È giusto che siano incazzati come bestie - ha aggiunto il ministro - limmigrato è sempre più visto come un delinquente mentre qui in Italia cè gente che lavora ormai da più di 15 anni ma che non può andare in ferie perché trova difficoltà a rinnovare il permesso di soggiorno». Sui «visti» dingresso e sui permessi il jaccuse di Ferrero è rivolto allUnione: «Il problema è di competenza del ministero dellInterno, non mia, ma la situazione è così assurda perché da una parte cè la destra che pianta casino e dallaltra lUnione che ha paura di essere sconfitta. A volte - ha aggiunto - mi vergogno di far parte di questo governo ma anche se me ne andassi la situazione non sarebbe di facile soluzione ed è per questo che rimango e continuerò la mia battaglia allinterno».
Intanto a Bologna infuriano le polemiche sulla realizzazione della nuova moschea. «Il via libera per la realizzazione può arrivare solo dal ministero dellInterno, non può deciderlo il sindaco Sergio Cofferati» sostiene Francesco Storace (La Destra), piombato ieri nel capoluogo emiliano per lanciare la sua sfida contro la realizzazione del luogo di culto islamico in un terreno concesso dallamministrazione comunale. «Non sono ostile allimmigrato e alla libertà di culto, ma chi viene qui deve rispettare la nostra cultura e la nostra tradizione». La preoccupazione di Storace è che si diffondano nel Paese sempre più moschee che possano minare la sicurezza.
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