da Milano
«Un pogrom degno della Germania nazista». Per il lancio di un mattone contro un centro diocesano pavese che ospita delle famiglie rom, il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero ha evocato le sollevazioni popolari antisemite preludio dellOlocausto.
Lepisodio era passato finora inosservato, tanto che le forze dellordine faticavano a inquadrare il «raid» condannato dal ministro di Rifondazione comunista: «Non cè stato nessun attacco - dicevano dalla questura - sarà una montatura, noi vigiliamo 24 ore al giorno sul posto con i carabinieri, e ci risulta solo che dei ragazzi abbiano lanciato un sasso contro un vetro e sparato due petardi».
La vicenda del campo rom di Pavia ha acceso gli animi già nei giorni scorsi. Accertato il fallimento di vari esperimenti di pacifica convivenza con i residenti, il sindaco Piera Capitelli (ds) ha affronato con determinazione lemergenza-degrado. Situazione sanitaria «disastrosa», pericolo di crollo degli edifici privati del ferro estratto dal cemento per poi essere venduto, sistematica soppraffazione e violenza praticata dai capi sui più deboli, donne e bambini. Questo il quadro tracciato dal primo cittadino, che ha rifiutato categoricamente linsediamento di un nuovo campo rom in città.
Comune e prefettura hanno deciso lo sgombero dei capannoni industriali occupati da alcuni mesi dai nomadi, e il trasferimento da Pavia fino alla probabile espulsione, prevista da un decreto governativo - emanato a febbraio e finora ignorato - che impone anche ai cittadini europei (come sono i rom) liscrizione allanagrafe e la prova di mezzi di sostentamento autonomi, se vogliono restare in Italia per più di tre mesi.
Rifondazione comunista ha reagito ai provvedimenti del sindaco con luscita dalla giunta cittadina di centrosinistra, e un deputato del Prc, Alberto Burgio, ha annunciato uninterpellanza sulla «grave responsabilità dellamministrazione comunale». Di «atteggiamento di intolleranza inammissibile», ha parlato il segretario della sezione cittadina di Rifondazione comunista, che ha subito allertato il ministro Ferrero: «Il nuovo grave episodio verificatosi a Pavia con unaggressione a un edificio in cui vivono anche donne e bambini - ha commentato ieri il ministro - lo considero un pogrom degno della Germania nazista. Al di là del dibattito in corso sulla ricollocazione delle famiglie siamo di fronte ad atti di intolleranza talmente gravi che la coscienza di un paese civile dovrebbe essere profondamente scossa, anche perché episodi simili si stanno ripetendo nel corso delle ultime settimane senza che vengano identificati i colpevoli».
Il mattone lanciato contro il centro diocesano ha infranto il vetro ma non ha provocato altri danni. Nessuno dei nomadi allinterno è rimasto ferito, ma il fatto li ha spaventati, anche perché nella notte sono proseguite le proteste di alcuni gruppetti di cittadini. Inizialmente i rom erano destinati al comune di Torre dIsola. Ma il sindaco e molti cittadini hanno fisicamente impedito laccesso al paese degli autobus. Così sono stati ricondotti a Pavia, e da lì distribuiti fra due paesi della provincia, che si sono immediatamente sollevati con manifestazioni di cittadini e amministratori comunali.
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