Economia

Il ministro Scajola: consumi elevati, ma per ora non c’è preoccupazione. Via libera alla costruzione del nuovo impianto di Amga-Endesa a Livorno Enel, Conti rilancia nella partita del gas Smorzato l’allarme per un possibile black out, ma confermato l’

Offerti 332 milioni per acquisire la partecipazione del 35% nel gruppo francese Snet

Paolo Giovanelli

da Milano

A tutto gas, ma non solo: ieri l’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, ha giocato un’altra puntata della partita del metano in Italia. Da un lato ha smorzato l’allarme sul possibile black out del gas che aveva suscitato l’irritazione del ministro Scajola, affermando che «noi parliamo di rischio, e rischio non vuol dire certezza; il rischio dipende dalle condizioni meteo e dai consumi e dalla forte spinta dell’utilizzo del gas per produrre energia elettrica. Tutto questo non necessariamente porta a un black out». Dall’altro ha rilanciato la candidatura ufficiale a costruire un rigassificatore: «Ci sono diversi progetti, li stiamo esaminando. Si tratta di individuare quello più opportuno per noi» ha affermato.
La partita di Conti ha alcuni aspetti che non vanno sottovalutati. Da un lato l’ad Enel gioca la carta dei rigassificatori (e la fa pesare con l’allarme black out) per avere una fonte diretta di approvvigionamento. Ed è la scelta più ovvia e sensata. D’altro canto non sono in pochi (guarda caso, tra la concorrenza) a sostenere che il gruppo elettrico si sta comportanto da formidabile alleato dell’ex ad Enel, Paolo Scaroni, che oggi occupa la stessa posizione all’Eni. La vecchia coppia Scaroni-Conti, secondo questa tesi, non si è affatto sciolta, anzi, sta funzionano a... tutto gas. Obiettivo: riposizionarsi rapidamente sul business del futuro, i rigassificatori, visto che l’Eni dovrà cedere parte della capacità di trasporto dei gasdotti. Spartendosi il mercato. Certo, è una tesi sostenuta da una concorrenza decisamente all’attacco. D’altra parte: a pensar male si fa peccato...
E ieri sul gas non si è mosso solo Conti, ma anche il presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis, che si è chiamato fuori dalla vicenda black out («Non tocca a me fare previsioni, valuterà il comitato per la sicurezza che si riunisce al ministero dell’Industria» ha affermato) e lo stesso ministro Scajola. Il ministro, che ha detto che i consumi di gas sono alti ma che non c’è allarme, ha autorizzato la costruzione del terminale di Livorno, che dovrebbe iniziare entro i prossimi dodici mesi. La capacità annua del nuovo rigassificatore, costruito dall’Amga di Genova e della spagnola Endesa, dovrebbe essere poco inferiore ai 4 miliardi di metri cubi l’anno.
Fin qui la questione gas, ma Conti (che tra l’altro ieri ha presentato la nuova iniziativa a sostegno dell’attività sportiva dei disabili) ha anche affrontato i temi legati alle alleanze internazionali, Francia in prima linea: «Nei prossimi giorni incontrerò il presidente di Edf, Pierre Gadonneix» ha affermato. L’incontro, in vista della partecipazione di Enel nel progetto per le nuove centrali nucleari Epr, con una quota del 12,5%, secondo quanto ha riferito lo stesso Conti si svolgerà a Parigi. Uno sblocco della situazione è importante, anche per fugare il dubbio che Parigi, incassata la partecipazione in Edison, adesso stia giocando a perder tempo e ad alzare il prezzo delle contropartite.
E a proposito di Francia: secondo la relazione della Corte dei conti, il 13 settembre Enel ha offerto 332 milioni per la partecipazione del 35% in Snet, la società francese controllata al 65% da Endesa che produce elettricità con carbone e idroelettrico.

Dalla relazione della Corte emerge però un altro elemento, che non farà piacere a Conti: il giudizio sul bilancio 2004 è positivo, ma la società resta dominante nella formazione dei prezzi, mentre il costo del personale (nonostante le cure dimagranti degli ultimi anni) è ancora troppo elevato.

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