Sono soprattutto italiani, tra i 13 e i 18 anni, la maggior parte proviene da famiglie «a rischio» e per quasi 400 ragazzi non esiste alcuna ipotesi sui tempi di uscita: sono i 1.261 minorenni presenti nelle strutture residenziali del Lazio. È la fotografia scattata dalla ricerca «I minori presenti nelle strutture residenziali del Lazio», presentata ieri dal garante dellInfanzia e dellAdolescenza, Francesco Alvaro, e dal procuratore generale della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma, Claudio De Angelis. La ricerca, che si riferisce al primo semestre del 2009, è stata condotta utilizzando le schede che le strutture inviano ogni sei mesi al Tribunale per il minorenni. Dal dossier emerge che si tratta nella maggior parte dei casi di italiani (677) e di età compresa tra i 13 e i 18 anni (585), per i quali è più difficile trovare soluzioni di accoglienza alternative. Molti provengono da situazioni di rischio del nucleo familiare (269) o da condizioni di deprivazione sociale (236). Tra gli stranieri i più numerosi sono gli afghani (77) e gli egiziani (71). «Uniniziativa autorevole, di taglio pratico - lha definitiva De Angelis - che, fotografando la situazione del territorio, fornisce un utile strumento per operare in modo concreto».
«Una ricerca che consente di migliorare la comprensione del fenomeno - ha aggiunto Alvaro - perché ci permette di conoscere il numero esatto dei minori, il tempo della permanenza in struttura e il motivo». «Questa indagine - ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Bruno Astorre - è uno strumento di riflessione fondamentale per chi è al governo e ha il dovere di intervenire».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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