Con il suo sorriso delicato introduce gli italiani nelle loro dure giornate in maniera soft. Anche quando tratta argomenti difficili non perde la calma, non sbraita, non cerca di incitare gli ospiti a scannarsi, non sobilla litigate. Già solo per questo, Federica Panicucci merita un encomio. Certo, un pochino di animosità le fa piacere e di personaggi un po' «piccanti» sulle poltroncine bianche ne ospita in abbondanza, suvvia, siamo in Tv, bisogna essere brillanti. Però, con tono misurato. Per questo è stata scelta quest'anno per condurre Mattino Cinque, al posto di Barbara D'Urso, super impegnata a Pomeriggio e Domenica Cinque. In onda tutte le mattine da settembre, il suo lavoro è piaciuto alla direzione Mediaset tanto che è già stata decisa la riconferma per la prossima stagione. Anzi, si sta trattando per il rinnovo del contratto biennale che potrebbe comprendere anche prime serate.
Dunque, Federica, una riconferma importante...
«Non so ancora nulla di preciso. Ma spero sia così. Ne sarei davvero felice. Una conferma che abbiamo lavorato bene e che al pubblico sono piaciuti il programma e la mia conduzione».
«Mattino Cinque» è un talk a metà tra intrattenimento e informazione, come si dice di «infotainment». Lei si è sempre dedicata al primo, ma in questi sei mesi ha studiato da giornalista...
«È stata una bella sfida vinta anche grazie alla professionalità e all'aiuto che mi è stato dato dai giornalisti che collaborano alla testata Videonews. Io ho condotto sempre programmi leggeri. E devo dire che, all'inizio, avevo un po' timore di confrontarmi con i giornalisti, però si è creato subito un bel clima. Capisco il successo di questa formula che, in un clima giocoso, rilassato, non perde di vista la realtà quotidiana. E, comunque, la parte più strettamente politica è affidata ai professionisti che il pubblico ben conosce».
Prima, con lei, alla conduzione c'era Claudio Brachino, ora Paolo Del Debbio, con chi si trova meglio?
«Sono diversi, ma mi trovo bene con entrambi. Claudio è un grande direttore: mi ha svezzata a Mattino Cinque e mi ha portata mano nella mano nel programma. Con Paolo c'è stato feeling immediato, è un professionista serio e competente e ha una grande carica comunicativa».
Sempre diplomatica. Come è cambiata la mattina di Canale 5 con la sua conduzione?
«Mah, ognuno porta la propria personalità, il proprio modo di essere. Io, per esempio, che ho bambini piccoli, ho virato il programma sull'infanzia, visto che ci sono molte donne che ci guardano; da conduttrice, penso sempre a cosa vorrei ascoltare se fossi io in casa la mattina a sentire il programma».
È contenta di aver piano piano ottenuto più spazio?
«Non sono mai stata una conduttrice che conta i minuti cercando di sottrarli ai colleghi, non è nel mio stile e sono dell'idea che sia fondamentale l'impegno che si mette nel proprio lavoro e non il numero di minuti di permanenza in video».
Le piace questo ruolo di conduttrice di informazione leggera? Vorrebbe continuare su questa strada?
«Devo dire che sono arrivata a questa esperienza dopo vent'anni di televisione, in un momento in cui ero matura per questo ruolo, dieci anni fa non mi sarei sentita pronta. Ora penso sinceramente di aver intrapreso un lavoro che mi piace».
Quindi non la rivedremo più alla guida di show come «La pupa e il secchione» (che riparte ad aprile su Italia Uno)?
«Per la prossima stagione non si è deciso ancora nulla, ma io non vorrei escludere proprio niente, mi piacciono i programmi di intrattenimento. Sono a disposizione dell'azienda. La Pupa la guarderò con molto affetto».
Anche «Mattino Cinque» ha battuto molto il tasto sul «Grande fratello», mostrando a volte scene o personaggi poco edificanti. Non crede che la Tv spesso vada oltre i limiti di uno spettacolo dignitoso?
«Io penso che prima di tutto bisogna tutelare i bambini.
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