Il mio sacrificio per la Patria reso inutile dallindulto
8 Agosto 2006 - 00:00Sono un agente della Polizia di Stato, dieci anni fa ho giurato fedeltà alla Repubblica italiana, ho giurato di difendere il nostro Paese, i suoi cittadini e di far rispettare le leggi. Dopo questa folle decisione di aprire le porte delle celle a migliaia di delinquenti che con tanta fatica io e i miei colleghi abbiamo arrestato mi chiedo a quale Repubblica io abbia sacrificato gli anni più belli della mia vita.
Questo indulto, questo piegarsi di fronte ai potenti e a chi crede, inneggiando a ideologie comuniste che questa scelta di pacificazione farà bene a tutti, per me è unumiliazione. Penso ai miei colleghi che per il nostro bene comune sono caduti, il più delle volte giovani vite, giovani mariti e padri. Già prima lo Stato non ha mai dimostrato di preoccuparsi molto di loro e delle loro famiglie, ora questo provvedimento ne dà unulteriore conferma. In questa Italia si dimentica in fretta chi cade nelladempimento del dovere. È triste, ma il governo attuale, da quando ha occupato le poltrone, si è preoccupato solamente del bene di carcerati e immigrati. Mai un pensiero a chi quelle persone le ha catturate, mai alla gente «normale» che ha paura a usicre di casa perché le strade sono piene di quei «poveri cristi» usciti dalle galere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.