A Mirafiori si sta consumando una lotta all’ultimo voto. Lo scrutinio delle schede degli operai Fiat non ha, al momento in cui andiamo in stampa, ancora dato un verdetto ufficiale.L’aria è gelida.I primi risultati stanno dando una prevalenza ai no. Si consumerebbe una clamorosa e inaspettata bocciatura dell’accordo messo in piedi da Sergio Marchionne e sottoscritto da tutti i sindacati, con l’eccezione della Fiom. Si tratta però di «reparti rossi» in cui un esito negativo era tutto sommato prevedibile. Il risultato finale resta, comunque, imprevedibile. Lo scontro tra le diverse anime del sindacato è stato micidiale. Più che discutere della sostanza delle proposte dell’accordo,si è preferito mettere l’accento su presunti diritti dei lavoratori violati. Evidentemente si è così alzato il tono dello scontro: in ballo non già sacrifici necessari per migliorare la produttività di un impianto. Ma le fondamenta stesse del nostro modello lavorativo. È del tutto evidente che ciò sia un falso.D’altronde a favore dell’accordo si sono espresse non solo tutte le sigle sindacali (tranne la Fiom), ma una larga, larghissima parte della sinistra che certamente non può essere accusata di «svendere» i diritti dei lavoratori. La riduzione di dieci minuti delle pause porterebbe lo stabilimento nella media europea, né più né meno. La compressione del diritto di sciopero durante gli straordinari per picchi di produzione, è ben poca cosa rispetto alla totale moratoria accettata in Germania dall’agguerrita Ig Metal e approvata in America anche dal potente sindacato auto. La richiesta di 120 ore di straordinario all’anno rappresenta l’unico modo per aumentare le buste paga, senza compromettere la competitività della fabbrica e per di più accordi analoghi sono stati firmati ( anche dalla Cgil) in altri comparti.
Il passaggio dalle rappresentanze sindacali unitarie ( Rsu) in cui tutte le sigle sindacali sono comprese, alle Rappresentanze sindacali aziendali (Rsa)di cui fanno parte solo i firmatari dell’accordo non è uno strappo della Costituzione, ma il fedele rispetto dello Statuto dei lavoratori e degli accordi che ne sono conseguiti. Insomma, senza entrare in tecnicismi, ieri i 5.500 operai Fiat di Mirafiori oltre che per se stessi hanno votato per decidere se modernizzare questo paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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