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Le Miss più belle del reame hanno smesso di far sognare

La sfilata in costume da bagno non piace più, nelle prime due sere lo share crolla al 19 per cento. Tramonta un modello estetico e culturale. Ma stasera la regina verrà comunque eletta. Il sorpasso delle Veline a colpi di malizia di Tony Damascelli

Le Miss più belle del reame  
hanno smesso di far sognare

Salsomaggiore Terme - Ma guarda un po’: neppure una sfilata di belle ragazze in mutande riesce ad attirare spettatori. Uno s'immagina tanti ometti arrapati in prima fila e signore invidiose che cercano di individuare almeno una smagliatura. E, invece, no, il pubblico s'è stancato pure di tanti centimetri di pelle nuda. In sostanza: anche la seconda serata del concorso di Miss Italia ha fatto flop. Solo 3 milioni 276mila persone si sono sintonizzate giovedì su Raiuno per seguire la litania delle sfilate delle fanciulle. Share del 20,4 per cento. Ha vinto con ampio margine «Distretto di polizia» in onda sulla concorrente Canale 5, che non è certo una di quelle fiction strabilianti. La prima puntata del concorso, martedì, aveva ottenuto lo stesso scarso risultato.

Che dire, Miss Italia è morta? Al di là delle trite considerazioni moralistiche (c'è chi la considera «pura prostituzione» come ha detto Oliviero Toscani), trovare il motivo del calo di ascolti è forse più semplice: la noia. Lo show condotto da Carlo Conti è una pura ripetizione della frase «per te miss Italia... finisce/non finisce qui». Alla decima volta, nonostante quei bei faccini e quelle sinuose curvette, chiunque si fa prendere dall’istinto di cambiare canale. Certo, se le ragazze vanno presentate, vanno mostrati occhi, naso, bocca, gambe (e non si sa perché il pube sì, ma il sedere no) non si può fare altro. Però ci vuole anche qualche ingrediente che fa di un programma uno show. Lo scorso anno, nel delirio dello scontro avvenuto sul palco e fuori tra i due mostri sacri della Tv Mike Bongiorno e Loretta Goggi (che si pizzicavano su chi doveva essere il numero uno), qualcosa si era visto: balletti, sketch che coinvolgevano le miss. Infatti, grazie anche alle polemiche e ai titoloni sui giornali scatenati dai litigi tra i due conduttori, lo share era stato migliore. Il conduttore Carlo Conti, la patron del concorso Patrizia Mirigliani e il direttore di Raiuno insistono nel dire che la colpa è della frammentazione delle reti, del calo del pubblico della Tv generalista, della crisi dei grandi show-eventi.

Tutto vero, sacrosanto, ma forse è la volta buona di prendere atto che, stante le cose, è meglio gettare la spugna e non programmare più quattro lunghe serate. Ne bastano e avanzano, due, se proprio si devono fare. Gli stessi dirigenti concordano, però intanto per l'anno prossimo annunciano già che ci sarà lo stesso numero di puntate perché nessuno vuole rinunciare all'enorme giro di affari che c’è intorno a manifestazioni di questo tipo, su cui vivono in tanti. Oltre al budget stanziato dalla Rai per la trasmissione, ci sono i fortissimi interessi che ruotano intorno a Salsomaggiore. Per non parlare di tutti i paesini dove avvengono le selezioni durante l'estate.

Lo ha ricordato ieri la stessa Patrizia Mirigliani: «Mi fa sorridere che si parli di crisi di Miss Italia, quando ci sono richieste da tutta Italia per partecipare al concorso». Ovvio: ogni comune fa a gara per avere le ragazze: in ballo ci sono sponsorizzazioni, elargizioni di ogni tipo. Pensate al giro d'affari: 80 serate per ogni regione. E chi ci rinuncia? Intanto stasera sarà eletta la più bella d'Italia..

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