Misseri: "Sarah è stata uccisa da Sabrina" Forse usata cintura

Dopo le nuove dichiarazioni choc di Michele, nuovo sopralluogo dei Ris con l'uomo. Trovata una corda: era nell'auto della moglie Cosima. In serata nuova perquisizione: si cercano le cinture di Michele, potrebbe essere stata usata per strangolare la quindicenne

Misseri: "Sarah è stata 
uccisa da Sabrina" 
Forse usata cintura

Taranto - Giornata di sopralluoghi dei Ris nella casa dei Misseri e nel luogo dove è stata ritrovatao il corpo di Sarah Scazzi, dopo le nuove dichiarazioni choc di Michele Misseri che, secondo indiscrezioni, avrebbe addossato la responsabilità dell'omicidio della nipote Sarah, alla figlia Sabrina. Lui sarebbe intervenuto solamente nella fase dell'occultamento del cadavere. E' stata ritrovata anche una corda usata o per strangolare la ragazza o per calarne il corpo nella cisterna: era nell'auto della moglie Cosima. Ed è saltato fuori anche il mazzo di chiavi di Sarah.

Ma forse per strangolare sarah potrebbe essere stata usata una cintura di Misseri. Così in serata quattro carabinieri sono tornati nella casa. I militari avevano in mano un fascicolo. Hanno citofonato e Cosima, moglie di Michele, ha aperto. I carabinieri stanno cercando le cinture per pantaloni da uomo per accertare, come avrebbe riferito lui stesso ai pm, che l'arma usata per il delitto dalla figlia Sabrina sarebbe stata una cintura del padre. Una cintura era stata già trovata nel bagagliaio della Seat Marbella di Misseri, sotto sequestra e custodita nel cortile della caserma dei carabinieri di Manduria (Taranto). In casa anche uno dei due legali di Sabrina, l'avvocato Vito Russo.

I colpi di scena nel giallo di Avetrana continuano a susseguirsi. L'uomo, che ieri ha chiesto di essere sentito dai magistrati, con i quali ha parlato per quasi cinque ore, avrebbe così addossato le maggiori responsabilità sulla figlia. Lo ha fatto davanti ai pm, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, procuratore aggiunto, e poi anche dinanzi al procuratore della Repubblica, Franco Sebastio, che l'hanno interrogato.

Avrebbe anche detto di non aver stuprato il corpo di Sarah quando era morta, ritrattando quello che aveva confessato nei primi interrogatori . Non è comunque possibile provare se vi sia o stata o meno violenza come aveva detto dopo gli esami il medico legale Luigi strada: per le condizioni del corpo rimasto in acqua per oltre 40 giorni. Esami sono in corso da parte dei Ris, ma secondo primi risultati resi noti nei giorni scorsi - secondo indiscrezioni - la violenza non verrebbe accertata.

Misseri da diversi giorni, come aveva detto il suo difensore, intendeva ritrattare proprio questo punto della confessione resa tra il 6 e il 7 ottobre. Eppure, in una delle primissime versioni che ha trovato poca attenzione da parte degli organi di informazione, Michele già aveva tentato di "attenuare" la propria responsabilità nella violenza sessuale sul cadavere: accusò proprio la piccola vittima in un certo senso di una 'provocazione'. Infatti, il 7 ottobre 2010, alle 13.00 circa, sentito dal medico legale incaricato dalla procura degli esami autoptici, Lugi Strada, riferì "per la prima e unica volta, di essere stato toccato ai fianchi dalla piccola Sarah, per poi strozzarla una volta essersi girata immediatamente dopo".

La svolta nell'inchiesta sul delitto è arrivata dopo che Misseri aveva parlato per un paio d'ore con il suo legale d'ufficio, Daniele Galoppa, e con la sua consulente, la criminologa Roberta Bruzzone. Tra le 15 e le 15.30, nel carcere di Taranto sono arrivati ufficiali dei carabinieri, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, il sostituto procuratore Mariano Buccoliero, la squadra di polizia giudiziaria. Un paio d'ore dopo ha varcato l'ingresso della casa circondariale anche il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, accompagnato dal comandante provinciale di Taranto dei carabinieri, colonnello Giovanni Di Blasio.

Nulla di ufficiale è trapelato sul contenuto delle dichiarazioni spontanee che Misseri ha dato agli inquirenti. Però appena uscito dal carcere il difensore di Misseri è in diretta telefonica con la trasmissione Mediaset "Quarto Grado": "Ci si può aspettare rivelazioni clamorose dall'interrogatorio di Michele Misseri?", chiede il conduttore, Salvo Sottile. "Si", risponde Galoppa. Il legale aggiunge di non poter dire altro, "perché così siamo rimasti d'accordo con gli inquirenti". "Saprete tutto la prossima settimana", aggiunge l'avvocato aggiungendo che Michele Misseri "sta benissimo" e "intende andare fino in fondo". L'ennesimo interrogatorio-fiume di Misseri cade a tre giorni dall'udienza dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto nella quale verrà discusso il ricorso presentato dai legali di Sabrina, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, per far annullare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati nei confronti della giovane, detenuta nello stesso carcere con le accuse di sequestro di persona e concorso in omicidio.

E' difficile che di fronte alle nuove dichiarazioni di Michele - sia che esse restino secretate sia che diventino pubbliche - il tribunale del Riesame decida di scarcerare Sabrina.

I carabinieri del Ris hanno effettuato un nuovo sopralluogo in casa Misseri, presente Michele, che è durato circa una mezz'ora. Al termine l'uomo è stato fatto risalire sull'automezzo fuoristrada di colore nero, con i vetri oscurati, che si è allontanato da via Deledda seguito dalle vetture di tutti gli inquirenti. Davanti a casa Misseri è rimasta solo l'automobile del suo difensore, l'avvocato Galoppa. La circostanza fa supporre che il sopralluogo possa continuare altrove, anche in contrada Mosca dove si trova il pozzo in cui fu rinvenuto il cadavere di Sarah Scazzi.

Anche dopo la nuova versionefornita dallo zio reo confesso Michele Misseri, non cambia il quadro delle imputazioni sia a carico dell'uomo sia della figlia Sabrina, anche lei detenuta.

Lo si è appreso da fonti giudiziarie. Per Michele Misseri restano le accuse di omicidio, occultamento di cadavere e vilipendio di cadavere, mentre a Sabrina vengono contestati i reati di sequestro di persona e concorso in omicidio. 

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