Controcultura

Missione compiuta. Sanremo punta sul futuro

Nel cast Zanicchi, Morandi e Ranieri. Ma anche sorprese come Highsnob con Hu

Missione compiuta. Sanremo punta sul futuro

Manco a farlo apposta il cast dei concorrenti del Festival è principalmente diviso in due proprio come l'annuncio di Amadeus ieri sera al Tg1: giovanissimi e debuttanti all'Ariston da una parte, come gli Highsnob con Hu, Giovanni Truppi, Aka7even, Rkomi, o Sangiovanni o la bella e sorprendente Ditonellapiaga (vero nome Margherita Carducci, classe 1997) che arriva con la spigolosa e sempre ribelle Donatella Rettore.

E dall'altra i grandi nomi, quelli strafamosi che tornano a Sanremo dopo averlo pure presentato (Gianni Morandi) oppure dopo averlo vinto con una delle canzoni più belle di sempre (Perdere l'amore, Massimo Ranieri) oppure dopo averlo vinto per ben tre volte (Iva Zanicchi, brava a non averlo neanche fatto sospettare, al punto che ieri sera era pure ospite di Ballando con le stelle).

In mezzo ci sono artisti da classifica come Noemi, Fabrizio Moro, Giusy Ferreri (mai fortunata a Sanremo) Emma o Elisa, che torna ventun anni dopo averlo vinto. E una sola band, Le Vibrazioni.

Ma non finisce qui. Arriva pure una spagnola, ossia Ana Mena, già ben conosciuta in Italia grazie alle collaborazioni con Rocco Hunt e Federico Rossi. In poche parole, si ripete l'effetto Sanremo dello scorso anno all'annuncio del cast, ossia l'effetto boh. Qualche nome sarà davvero sconosciuto al pubblico di Raiuno e, più in generale, a chi non è proprio un giovane appassionato di musica. Ad esempio, l'anno scorso quando erano stati confermati La Rappresentante di Lista, pochi li conoscevano al di fuori del circuito indie. Ora tornano molto più conosciuti di prima. E ritorna anche Irama, giusto risarcimento dopo la sfortunata esibizione di marzo a causa di contagio Covid.

Infine ci sono le vere sorprese.

La più sorpresa di tutte è la riapparizione al grande pubblico di un gigante del rap che talvolta è stato sottovalutato, cioè il geniale Dargen D'Amico. Sorprende, anche se qualcuno lo aveva anticipato, pure Achille Lauro alla sua quarta volta consecutiva (la terza in gara). A lui il compito sempre più complicato di sparigliare le carte, stupire, magari indignare, Di certo ha uno dei compiti più difficili di questa edizione perché essere «divisivo» per quattro anni di seguito non è mica facile.

Ed è curioso, oltre che carico di attese, l'incontro tra Mahmood e Blanco che si giocano Sanremo in coppia: uno ha già vinto con Soldi, l'altro è il nuovo protagonista assoluto di quest'anno pop.

Insomma, ecco qui il cast. Forse è meno dirompente dello scorso anno, ma era difficile ripetere lo stesso exploit. Ma è comunque coraggioso perché riesce ad avere un'età media più alta della scorsa edizione (Iva Zanicchi a Sanremo avrà 82 anni) ma non si nota. Almeno sulla carta, poi si ascolteranno le canzoni e tutto sarà più chiaro. Per capirci, è stato recuperato un po' del tradizionale spirito sanremese confermando però una vocazione sempre più forte e sempre più bella a consacrare volti semisconosciuti al grandissimo pubblico (tra gli spettatori di Raiuno chi conosce Giovanni Truppi o il rapper Highsnob, vero nome Michele Matera?).

Ed è questo l'ex factor del Festival di Sanremo: esser diventato un autentico motore del futuro pop senza perder per strada i grandi nomi, quelli che hanno carriere sterminate, sono popolari a prescindere ma hanno una credibilità musicale che guai a chi la tocca. Qualcuno può dire che a settant'anni Massimo Ranieri non sia ancora al top?

Fin qui le premesse della 72esima edizione del Festival di Sanremo in scena dall'1 al 5 febbraio. Adesso tocca alle canzoni e poi al cast che affiancherà Amadeus in scena.

È iniziato il conto alla rovescia.

Commenti