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«La missione non è più solo di pace»

Di fronte ad una situazione sempre più pericolosa servono nuove regole d’ingaggio per i militari impegnati in Afghanistan e nelle missioni internazionali. Un nuovo codice militare che, in sostanza, «somigli più ad un codice di guerra che di pace». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa torna parlare della natura delle missioni italiane all’estero e sia l’Udc sia il Pd aprono. «Dal governo Prodi in poi, tranne la parentesi dell’Iraq, il codice che si applica non è quello militare di guerra, bensì il codice di pace - osserva il ministro in un’intervista - Se ci sono morti e feriti è come se questo avvenisse in una normale esercitazione. Tant’è che stiamo correndo ai ripari». Come? La strada l’ha indicata lo stesso ministro: rinforzando le protezioni dei mezzi di terra, aumentando il numero di velivoli a disposizione consentendo ai nostri militari un atteggiamento sempre meno «pacifico». Ma tutto ciò non basta, secondo La Russa. E dunque bisogna mettere mano alle regole. «È fondamentale che il nostro ordinamento sia adeguato e adattato alle missioni internazionali. E viste le reazioni significa che non solo la mia analisi è giusta ma che è possibile anche una larga intesa tra maggioranza e opposizione».
In Parlamento già ci sono alcuni testi predisposti sia dal centrosinistra che dal centrodestra. «É una base da cui partire», dice La Russa.

Parole che trovano la disponibilità del responsabile difesa del Pd, Roberta Pinotti e dell’Ud Luca Volontè.

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