Medicina

Missioni umanitarie nei Paesi africani organizzate da dentisti italiani

Nel Sud del mondo, in molte aree, non esistono alternative al dolore. Se ne sperimenta l’intensità, la forza perpetua e invalidante, ma non il sollievo offerto dai suoi rimedi. In Africa, per esempio, i dentisti sono figure rare, costose, alla portata di una ristretta casta di eletti. E la gente comune si arrangia come può, affidandosi spesso e volentieri al buon cuore di chi arriva da lontano. L’Italia è all’avanguardia negli interventi umanitari di questo tipo anche grazie alla Simo, la Società di maxillo odontostomatologia, della cui generosità vi abbiamo già riferito, a proposito del servizio domiciliare gratuito garantito nel Lazio agli emarginati.
In questi giorni è in programma una missione in Uganda, in passato altre ce ne sono state in Mali e in Tanzania. «Ogni volta – racconta il presidente, Mauro Orefici – riceviamo un’accoglienza che ci ipnotizza e ci riempie di gioia. Siamo riusciti ad attivare centri che erano chiusi, a visitare in due settimane all’incirca mille persone e a trattarne più della metà. Abbiamo fatto turni tremendi e appaganti allo stesso tempo: rimanevamo in ospedale ben oltre le otto ore, con i gruppi elettrogeni accesi soltanto per noi». Ma non sempre le condizioni sul posto erano tali da garantire strutture adeguate per operare in maniera efficiente. Allora toccava organizzarsi, ricorrere alla propria esperienza condita con un pizzico d’ingegno e di spirito di adattamento. «Siamo stati - racconta Orefici - nelle scuole con le nostre valigette portatili dotate di tutti gli strumenti di base o, come è successo a Timbuctu, abbiamo effettuato estrazioni anche lungo le carovane cammellate».
Quando il senso dell’avventura si coniuga con la solidarietà il miracolo si compie e diventa un appuntamento fisso, un momento da ampliare e da ripetere. La Società italiana di maxillo odontostomatologia, nel corso del suo primo congresso internazionale (il settimo nazionale) in programma a Roma dal 5 al 7 febbraio, presenterà un progetto, che sarà sviluppato entro novembre in Gambia. «Il ministero della sanità locale – anticipa il presidente – ci ha chiesto di mettere a disposizione la nostra esperienza odontoiatrica domiciliare per costruire un centro di riferimento nella regione». Nel corso della convention si parlerà pure del servizio riservato alle fasce deboli, carcerati e poveri in prima fila, che la Simo ha attivato presso l’ospedale Eastman capitolino dotandosi di odontoambulanze, odontovan e altri veicoli in grado di portare lo studio dentistico a casa di chi soffre. Il modello verrà esteso ad altri nosocomi sparsi in tutto il mondo e intitolati al filantropo George Eastman.

Ed è così che un’idea tutta italiana per fare del bene diventa modello da esportazione.

Commenti