Il misterioso futuro dei binari di Andora

Cari ed egregi Max Lussana e Bravissimi Redattori, non me ne vogliate, ma le verità vanno dette. Alcuni fatti visti e constatati devono essere memorizzati e segnalati. La Storia insegna. Montanelli è Maestro.
Nella Riviera del quasi estremo Ponente Ligure si registrano fatti che non devono essere trascurati. Uno è quello che gli «scavi» delle Gallerie del fu-turo e fu-turibile «nuovo» tratto ferroviario di Andora al confine delle Provincie Savona-Imperia, sono fermi.
Le ragioni non le commentiamo: Dio vede e provvede!
Quante volte? Abbiamo chiesto di non abbandonare il vecchio percorso a binario unico da Andora a Imperia-Oneglia e mantenere un servizio utile per i residenti e per i graziosi turisti che arricchiscono questi siti, collegando l’Oneglianese e il Dianese con Laigueglia, le città di Alassio e Albenga con un servizio ferroviario sul tipo e specie del «Genova-Casella». (30 chilometri che tutti ne conoscono la travagliata storia). Infinite volte! Ma nessuna risposta o presa di coscienza da parte di chi ha «il Voto del Popolo Sovrano», si è udita.
Si dice, da parte di chi, questi siti geografici mostra di non conoscere, che l’attuale percorso ferroviario Andora-Oneglia verrà utilizzato come «pista ciclabile», cioè diventerebbe un andito specifico per una specialità sportiva.
Allora: il primo tratto da Andora a Cervo, corre in zona deserta, lontana dai siti abitati e dalla strada Aurelia che si abbarbica sul Colle di Cervo.

Il percorso sportivo si svilupperebbe: in parte in gallerie buie e strette (progettate in epoca 1850 con musure e spazi molto diversi dai Progetti dei tempi attuali) in parte allo scoperto, sopra le scogliere e sotto la Rupe che «regge» l’Aurelia.
La Rupe «è protetta» a cura dell’Ente Ferroviario, dalle frane e dagli «incursori» che vogliono scendere pericolosamente al litorale, attraversando i binari del treno. Vi saluto sempre con stima

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